Cucina

E’ tempo di carciofi

Quanto ci piacciono questi fiori? Eh sì, i carciofi sono dei fiori e sono versatili da usare in cucina e rinomati per le loro proprietà salutari. Si tratta di una pianta erbacea (nome scientifico Cynara scolimus) appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

In Irpinia è tempo di carciofi montoresi. Il nostro guerriero dal cuore tenero a volte anche barboso, se aspettiamo troppo a consumarli. Gioielli del nostro orto da sempre e molto atteso grazie alle loro mille risorse. Hanno attraversato i secoli, frequentando le cucine più ricche di corte e quelle più popolari. Belli da vedere e squisiti da gustare, i carciofi sono davvero capaci di soddisfare le esigenze più diverse.

 Anche personaggi illustri della nostra storia ci riporta che Caterina de’ Medici ne era ghiottissima eli fece conoscere anche ai francesi. E risale a quel tempo anche una delle ricette più celebri e popolari: i carciofi alla giudìa. Sarà per la semplicità nel realizzare questa ricetta che, codificata nel ghetto ebraico, si è diffusa in tutti i luoghi dove questo ortaggio e coltivato. Questi ortaggi hanno tante altre vite, una diversa dall’altra. Ogni regione li coltiva e li cucina in molte varianti.

Le proprietà nutrizionali dei carciofi

Dal punto di vista nutrizionale, il carciofo è apprezzato per l’apporto calorico molto basso, ideale, quindi, per le diete dimagranti.

Possiede, poi, un modesto apporto vitaminico, mentre le sue migliori proprietà si individuano nella presenza di fibre e di sali minerali, principalmente ferro, indispensabili per le principali funzioni organiche, e il potassio, utile per il funzionamento dei muscoli. È, infine, ricco di antiossidanti che svolgono una naturale funzione anti-invecchiamento.

E’ tempo di carciofi…montoresi!

L’Irpinia vanta una produzione molto particolare e identitaria di questo ortaggio e con una tecnica unica nel suo genere, è un prodotto dotato di eccezionali caratteristiche qualitative. Le tecniche di coltivazione di questa specie prevedono la messa a dimora della pianta e un bassissimo uso di prodotti chimici di sintesi; quello di cui questa coltura necessita in modo particolare sono le irrigazioni che devono essere abbastanza frequenti. Nell’area del montorese, in particola a Preturo, la coltivazione del carciofo si è sviluppata, infatti, prevalentemente in prossimità di due corsi d’acqua.

A poca distanza dal paese sgorgano le limpide acque delle sorgenti “Laura” e “Labso” che, congiungendosi in un unico torrente, irrigano una parte della fertile pianura del montorese. Le cui acque in passato erano sufficienti ad irrigare tutta l’area della Piana. Una particolarità nella coltivazione di tale ortaggio è la consuetudine di coprire i capolini appena formati con tazze di terracotta, per difenderli dall’azione lesiva del gelo. Il carciofo di Montoro viene venduto fresco, prevalentemente sul posto dopo essere stato raccolto in mazzi. Per la sua consistenza tenera l’assenza di spine e grazie al suo particolare profumo, in cucina viene preferito cotto alla brace, condito con olio, sale, aglio e prezzemolo. (vedi foto).

Altro piatto molto particolare e assolutamente ben riuscito grazie alle caratteristiche di questo particolare “carciofo preturese” è “l’insalata di carciofi”, preparato dalle signore del posto durante la Sagra del carciofo di Preturo.

Oppure presso qualche ristorante della zona e…trovandovi in zona non potete perdervi la “parmigiana di cipolla ramata di Montoro” di Luisa Tolino presso l’agri-ristorante Casa Barbato. A cui le facciamo gli auguri di buon onomastico oggi 15 marzo.

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