Goliardici, appassionati, vivi, nostalgici.
Così sono i racconti delle persone che hanno vissuto le vecchie sezioni di partito, così sono i racconti di chi si è formato all’interno dei circoli politici, così sono i racconti di chi è diventato un animale sociale grazie a quelle interazioni.
Ed oggi? Esistono ancora le sezioni? Ebbene sì, un esempio su tutti è il circolo del Partito Democratico di Montoro.
Ma di cosa si discute durante le assemblee di questo circolo e soprattutto qual è la sua fisiologia?
I comitati unitari di base, la coscienza del proletariato, i titoli rossi dei giornali, la solidarietà sociale, il rifiuto del liberismo, l’egualitarismo e tutta una collection di discorsi resi pomposi da questi e altri concetti.
Ironie a parte, oggi al circolo del PD si parla di sociale, economia, politica, ambiente nei termini più moderni possibili muovendosi tra gli assetti locali e nazionali. Persone che credono nella comunità, soprattutto nel suo sviluppo e cambiamento, cercano di raggiungere obiettivi e promuovere attività tenendo sempre bene a mente i principi della fratellanza e dell’uguaglianza.
Ma è realmente partecipato questo circolo?
La partecipazione è modesta considerando la copiosa popolazione montorese, soprattutto per quanto riguarda il popolo dei giovani uomini che nella maggior parte dei casi non è neppure a conoscenza dell’associazione di partito sul territorio. Come già raccontato negli articoli precedenti dove si è parlato di giovani, politica e comunicazione la situazione riguardante la sfiducia del popolo per il mondo amministrativo è davvero strutturata e tenace; allora quale potrebbe essere un buon augurio per il mondo comunitario, associativo e sociale?
Sicuramente quello non di ripristinare, ma di ricostruire il sentimento di comunità a partire proprio dai circoli dove si fa politica, dove ci si impegna e ci si mette in gioco. La bontà e la grazia di una piccola-grande comunità come quella montorese è proprio nell’interesse e nella partecipazione della popolazione, due elementi che speriamo possano maturare in abbondanza con le nuove e nuovissime generazioni.