CucinaEnogastronomiaNEWSVarie

DONNE & VINO: DALL’800 AI GIORNI D’OGGI

Da Madame Clicquot (nell’Ottocento) a Roberta Ceretto (oggi), tantissimi i nomi di coloro che si sono fatte largo in un settore prevalentemente maschile, costruendo un legame diventato quasi un mito: quello tra donne e vino.

Il mondo del vino è, a oggi, un mondo prevalentemente maschile dove le donne fanno sempre un po’ più fatica a farsi spazio. Colpa di una cultura che relega il genere femminile ai margini di questo settore, dando vita a un meccanismo che per le donne si rivela spesso penalizzante. Ma c’è anche chi, in questi anni, si è disinteressata delle dinamiche tipiche di questo settore e, in barba ai miscredenti, è riuscita ad affermarsi nel campo del vino. La cosa potrebbe suonare strana alle orecchie dei più “tradizionalisti” eppure se andiamo a vedere bene, quello tra donne e vino è un legame che potremmo definire quasi storico che è nato secoli fa e che si è rafforzato nel corso del tempo. 

Come dicevamo, già in passato sono state numerose le donne che si sono interessate di vino, cercando di sgomitare in un mondo che le avrebbe volute relegate in un angolo. E invece più di qualcuna ce l’ha fatta, riuscendo a farsi apprezzare nel mondo vinicolo. Celebre la frase di Madame de Pompadour, grande conoscitrice di vino e bollicine: “Lo Champagne è l’unico vino che lascia bella una donna dopo aver bevuto”, a dimostrazione della passione anche delle esponenti del mondo femminile per il buon bere.  Il mondo delle bollicine ha sempre visto in ascesa le donne. È il caso di Madame Clicquot che nel 1805, dopo essere rimasta vedova all’età di 27 anni, decise di prendere in mano le redini dell’azienda, guidandola per mezzo secolo e facendole raggiungere risultati davvero prestigiosi. E ancora, vale la pena menzionare un’altra grande donna, Madame Pommery che decise di prendere la guida dell’azienda fondata nel 1836 dopo la scomparsa del marito e si fece portatrice di scelte che segnarono una svolta nel mondo delle bollicine. Decise infatti di produrre e vendere non più vini fermi ma Champagne, creando così la propria Maison de Champagne.

Torniamo al presente: quali sono le donne che oggi si sono fatte largo nel mondo del vino?

Sicuramente Roberta Ceretto, a capo dell’omonima azienda piemontese. Passione del vino e anche passione per l’arte. È stata sua, infatti, l’idea di ristrutturare la cappella delle Brunate di La Morra (oggi più conosciuta come Cappella del Barolo) reinterpretata con gli originali colori degli artisti Sol LeWitt e David Tremlett. Nel mondo dello Champagne spicca il nome di Alice Tétienne, direttrice dei vigneti della Maison Henriot. E ancora, quello di Marie Jacquart, proprietaria della Maison de Champagne André Jacquart e nipote del fondatore dell’azienda

Tornando in Italia, ecco Anna e Valentina Abbona, madre e figlia, delle Cantine dei Marchesi di Barolo. Due donne che condividono la grande passione per il vino. Nelle Langhe, invece, risuona il nome di Sara Vezza, giovane imprenditrice impegnata in prima linea nelle vigne che la sua famiglia coltiva a Monforte d’Alba. Insomma l’elenco di donne che negli anni hanno lavorato con grade determinazione per farsi spazio in un mondo prevalentemente maschile sono tante. Tutte con storie diverse alle spalle ma con un minimo comune denominatore: la passione per la terra e per i suoi meravigliosi frutti.

Vi proponiamo quindi di scoprire le etichette della Cantina Col di Lamo. Giovanna Neri è proprietaria di questa realtà esclusiva tutta al femminile. Quella di Col di Lamo è una produzione di assoluta qualità e ricercatezza. Come vini spiccano il Rosso di Montalcino, il Brunello di Montalcino, il Lamo e l’Acquavite.

Nelle terre ebolitane, segnaliamo i vini della Cantina Rossella Cicalese, l’azienda porta il suo nome. Il nome di una donna che un giorno ha deciso di seguire il suo istinto ed entrare in punta di piedi nel mondo dei produttori di vino. Passione, tenacia e un grappolo d’uva, sono questi i tre punti cardini che spingono Rossella Cicalese alla produzione di un buon vino e che la portano a vincere il premio The Wine Hunter Award 2019 vinto al Merano Wine Festival: premio di eccellenza ed alta qualità assegnato annualmente a prodotti vitivinicoli.

Sempre in Campania, ad Ischia, nel piccolo comune di Lacco Ameno, scopriamo l’affascinante storia dell’azienda vitivinicola Cantine Tommasone. Alla guida Lucia Monti, enologa, produttrice di vino e imprenditrice. Interprete della filosofia aziendale del “fare poco per fare meglio” volta a garantire un prodotto di qualità nel rispetto della valorizzazione del patrimonio autoctonograzie all’impiego di tecniche enologiche avanzate.

Villa Sant’Anna è ubicata sulle colline circostanti la cittadina di Montepulciano. Azienda tutta al femminile rinomata per la qualità dei suoi vini, conosciuta in tutto il mondo per la produzione del Nobile di Montepulciano. Il suo Chianti Colli Senesi Docg è uno degli otto migliori vini italiani del 2021 secondo il New York Times.

Articoli correlati

Forino rende omaggio ai suoi caduti. Sabato l’80° Anniversario della Liberazione

Redazione Inveritas

Il Santo del giorno: S. Eugenio Bossilkov

Trema ancora la terra nei Campi Flegrei e sul Vesuvio

Alberto De Stefano

Lascia un commento

* By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.

Utilizziamo i cookie per una esperienza ottimale di utilizzo. Accetta Leggi tutto