L’allarme lanciato dal ministro Fitto nella relazione al Governo
La Campania difficilmente sarà in grado di spendere tutti i fondi europei che gli sono stati assegnati. Quando mancano dieci mesi al termine ultimo per spendere le risorse europee 2014-2020, tra Fesr e Fse, ha a disposizione ancora la bella cifra di 1,2 miliardi. A spiegarlo chiaro e tondo è stato il ministro agli Affari Europei Raffaele Fitto nella relazione che è stata approvata in Consiglio dei Ministri e inviata, nei giorni scorsi, anche a palazzo Santa Lucia, così come alle altre regioni. L’esecutivo di Vincenzo De Luca, si legge, è al penultimo posto tra le regioni con capacità di spesa. Dietro c’è solo la Sicilia. L’avanzamento è al 63 per cento, invece la Sicilia è al 62. Cifre ben lontane dal 91 della Puglia e al 104 e 103 del Lazio e della Lombardia. Regioni che spendono, in pratica, più di quanto ricevono. La Commissione Europea aveva assegnato 3,7 miliardi. A dicembre i pagamenti dei progetti sono a 2,4 miliardi. E questo al netto dei fondi stanziati dal Governo. Con questi si arriva a 4,9 miliardi di euro e la spesa certificata al 31 dicembre è di 2,8 miliardi. Entro il 2023 andrà speso 2,1 miliardi. Per il ministro Fitto vi è un “ritardo significativo delle regioni meno sviluppate, numeri allarmanti”. Per il Fesr la Campania è all’80 per cento di avanzamento. Molto meglio di altre regioni. Stessa cosa per il Poc che procede. La relazione è di per se molto articolata e certo non fa sconti. Il pericolo concreto è che la Regione non spenda tutte le risorse assegnate nei prossimi mesi. Si tratterà di fare una corsa contro il tempo; corsa come sempre ostacolata dalla burocrazia imperante e dalla mala politica ad ogni livello. Per una Regione come la Campania che ha tanti problemi sarà un ulteriore macigno.