CampaniaCronaca

Sequestrati 52 milioni di euro di beni a due fratelli

I due imprenditori di Caserta accusati dai pentiti di essere legati ai clan

La Guardia di Finanza e il Gruppo Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di Napoli hanno effettuato un sequestro di beni per circa 52 milioni di euro. Nel mirino degli investigatori due noti fratelli di Caserta. Trattasi di imprenditori impegnati nei settori del trasporto merci su strada e nella gestione rifiuti. Secondo quanto riferito da alcuni collaboratori di giustizia i due fratelli sarebbero legati a dei clan camorristici. I sigilli sono scattati per un parcheggio dove si trovano circa 200 camion appartenenti ad una delle società finite nella lista dei beni da sequestrare. Sequestrate anche quote e compendi aziendali di otto società nonché oltre 120 immobili tra fabbricati e terreni e sei veicoli, tra auto e moto. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini patrimoniali avrebbero evidenziato una “evidente sproporzione”, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari.

Il provvedimento è stato adottato a seguito della revoca del controllo giudiziario di una società dei
predetti soggetti, essendo nel frattempo emersi a loro carico plurimi elementi di fatto idonei a fondare
un giudizio di pericolosità sociale e a far ritenere che il loro patrimonio si sia formato e sia stato
incrementato negli anni grazie ad attività illecite.
Alla base del sequestro di prevenzione vi è, in primo luogo, l’ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa nel mese di novembre u.s. dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di F.G. per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, all’esito delle indagini condotte nei
confronti dell’organizzazione del noto narcotrafficante I.R.
Dall’analisi del materiale acquisito a seguito della decrittazione dei sistemi Eurochat e Sky ecc è
emerso che nel 2021 il F. G. ha messo a disposizione del sodalizio di I. R. un deposito per
occultare 600 kg. di cocaina all’interno di due container diretti in Australia.
Nel corso degli interrogatori resi dopo l’esecuzione della misura cautelare, quest’ultimo ha confermato
il coinvolgimento nella predetta operazione con l’Australia e descritto altri traffici illeciti
compiuti con la collaborazione dell’imprenditore liternese: dapprima due operazioni di trasporto dal
Brasile, tra il 2008 e il 2010, di complessivi 6.000 kg. di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021,
una decina di trasporti dall’Olanda allorquando, avvertendo l’esigenza di dotarsi di autotrasportatori
efficienti e fidati, decise di ricontattare F.G. Quest’ultimo ha confermato la circostanza nel corso dell’interrogatorio
del 13 dicembre 2022.
Per le predette attività, avrebbe ricevuto un compenso di oltre 7 milioni di euro.
Da qui il sequestro eseguito in data odierna, avente ad oggetto le quote e i compendi aziendali di 8
società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 auto/motoveicoli, nonché il blocco dei rapporti bancari
e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.
È d’obbligo rilevare che il provvedimento eseguito è una misura di prevenzione patrimoniale non
ancora definitiva e avverso cui i soggetti destinatari potranno far valere i mezzi di impugnazione
previsti dalla legge.

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