Morti e feriti non accelerano le tre corsie
Sul raccordo autostradale Avellino – Salerno continuano a registrarsi incidenti. La cronaca delle ultime settimane ci riporta di feriti, anche gravi, così come non si può ignorare che la pericolosità di questo tratto stradale ha comportato anche diversi morti. Come è noto l’Anas s.p.a., ente gestore del tratto che collega i due capoluoghi di provincia, lavora al “conferimento delle caratteristiche autostradali al raccordo Salerno – Avellino compreso l’adeguamento della s.s. 7 e 7 bis fino allo svincolo di Avellino est” da tempo. Come è noto, per ora c’è solo il 1° stralcio di lavori in via di appalto che va da Mercato S. Severino allo svincolo di Fratte a Salerno. Opera che rientrerà nel tratto dell’autostrada A2 del Mediterraneo. Per questo tratto è stato definito, nel giugno scorso, anche il procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. E per il resto del tratto? Per ora c’è sono da aspettare, come avvenuto da decenni, e quindi fare i conti con una strada a due carreggiate, separate da uno spartitraffico in cemento, ciascuna con due corsie di marcia, senza corsia d’emergenza, ma con piazzole di sosta sempre più lasciate un letamaio da automobilisti incivili, e con limite di velocità di 80 km/h. Ricordiamo che, la trasformazione in autostrada a tre corsie del raccordo Avellino – Salerno rientra anche nel programma delle opere pubbliche presentato dalla Regione Campania al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al Ministero per il Sud a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione. Trattasi di un progetto che è stato parzialmente finanziato nel marzo del 2018 dal Cipe. La Regione Campania ha chiesto al Governo di coprire l’intero intervento, quindi anche il tratto tra Mercato San Severino e Avellino Est. Le valutazioni di impatto ambientale ci sono già dal 2018 per l’intero tratto da Fratte ad Avellino. Attualmente su tratto Mercato San Severino Avellino l’Anas ha già in corso un rilevante intervento ma è di manutenzione straordinaria e riguarda il solo “rafforzamento strutturale e l’adeguamento degli impianti tecnologici della galleria Monte Pergola”. Lavoro certo di non poco conto che prevede un importo per i lavori principali di 36.752.139,64, mentre il totale ammonta a 37.257.781,44 euro. Attualmente l’Anas comunica che lo stato dei lavori è all’8,14. I lavoro sono imponenti: il cantiere è stato consegnato nel gennaio del 2022 e la fine è prevista nel gennaio del 2025. Ad operare è la ICI Italiana Costruzioni Infrastrutture s.p.a. Detto questo, c’è da aggiungere che oltre ad un problema di sicurezza per gli automobilisti in transito, il raccordo è destinato a diventare sempre più importante per l’interconnessione tra i due mari, ovvero Tirreno e Adriatico, e in vista della realizzazione della alta capacità ferroviaria che si sta costruendo in Valle Ufita. Ma mentre su questo ultimo fronte si procede a passi spediti nei cantieri, per l’adeguamento ad autostrada del raccordo i tempi si annunciano non lunghi ma biblici. Attendiamo, chiaramente, di essere smentiti. Per ora non ci resta che invitare gli automobilisti alla prudenza.