Rafforzare attività sul territorio per evitare che cibo contraffatto finisca sugli scaffali di negozi e supermercati
Frodi alimentare, contraffazione e violazioni del sistema di tracciabilità dei prodotti hanno un peso enorme sull’economia pubblica, ledono gli interessi di produttori, aziende e consumatori, e mettono a rischio la salute collettiva. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), intervenuta oggi al convegno “Food Security: strategia difensiva e tutela della tracciabilità nella filiera agroalimentare” organizzato a Milano.
“Tra le varie condotte fraudolente, particolare attenzione va prestata al crescente fenomeno delle contraffazioni di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, purtroppo sempre più frequenti nel nostro paese – spiega l’avv. Antonio Bana, responsabile SIMA Lombardia – Illeciti che non solo danneggiano economicamente il Made in Italy e migliaia di aziende del settore, ma rappresentano anche un inganno per i consumatori, alterandone le scelte e i consumi. E’ necessario rafforzare sempre di più l’attività investigativa che oggi più che mai deve viaggiare su diversi livelli di efficienza, attraverso una forte individuazione della merce falsa da porre sotto sequestro e delle filiere illecite da un punto di vista organizzativo e strutturale, individuando i canali di finanziamento e riciclaggio e di reinvestimento dei prodotti derivanti dalle condotte criminose, nonché studiando un adeguato recupero e tassazione dei proventi illeciti. Una filiera garantita, infatti, è la migliore protezione contro la contraffazione, e in tal senso una novità estremamente importante è la recente approvazione al Parlamento Europeo del nuovo regolamento UE che prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e l’origine della materia prima principale, anche beneficiando di protezione ex officio on line” – conclude Bana.