Tanta gente oggi alla frazione Preturo di Montoro per la consueta e sentita processione verso la Grotta di San Michele Arcangelo. Un pellegrinaggio che segna il lunedì in Albis per i montoresi e per i credenti delle comunità della valle dell’Irno. A Preturo per la processione si sono portate le autorità civili e militari che hanno scortato le statue degli Arcangeli Michele e Raffaele e quella di San Vincenzo Ferreri. E tra il sacro e il profano si è ripetuta una tradizione che suscita sempre grande curiosità: lo “sparo del gallo”. Un tempo quello vero; ma dopo le proteste dei decenni scorsi degli animalisti, il pennuto è stato sostituito da una sagoma. Per chi non conosce la storia la sintetizziamo qui. Come detto è una tradizione pasquale, detta “gallo martire”. In passato veniva steso un galletto vivo, oggi come detto sostituito da una sagoma di cartone dipinta, su una alta mazza di legno. Quindi dopo aver tracciato sul terreno una linea di demarcazione era fatto esplodere un colpo di mortaio. A seconda di dove cadeva il gallo, o colava il sangue, a sinistra o a destra della linea, lo stesso animale diventava del parroco, o meglio della chiesa, o del popolo. Per chi non ha mai assistito a questa tradizione c’è il bel filmato che rende l’idea concessoci, e per il quale ringraziamo vivamente, dagli amici di “Benvenuti a Montoro”.