Tra un mese si conosceranno le valutazioni sullo stato di salute del quarantunenne che lanciò la figlia dal balcone di casa lo scorso 30 ottobre. Il tribunale ha infatti affidato l’incarico al perito chiamato a sciogliere i quesiti avanzati dal giudice per le indagini preliminari. Le domande a cui dare risposte sono incentrate sulla capacità di essere in giudizio, la capacità di intendere e di volere durante il grave episodio e il livello di pericolosità sociale. C’è da tenere presente che l’uomo è già stato sottoposto a consulenze sia della difesa che della procura di Nocera. Entrambe hanno dato quale esito che l’uomo durante i fatti non era capace di intendere e di volere. Subito dopo l’arresto, tra l’atro, il quarantunenne spiegò ai carabinieri di aver lanciato la figlia dalla finestra perché spinto dalle voci che sentiva. La bimba si salvò per miracolo riportando nel volo la frattura di un polso e diverse escoriazioni. La procura di Nocera poi autorizzò la scarcerazione disponendo il ricovero presso una struttura idonea per sottoporlo alle cure necessarie.
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