I consiglieri del Pd giureranno fedeltà a De Luca o al partito?
Stamane è il giorno della verità per il terzo mandato al Governatore Vincenzo De Luca. Alle ore 10.30 si riunisce il Consiglio Regionale per approvare la proposta di legge, ad iniziativa del presidente della prima commissione Giuseppe Sommese, che recepisce la norma nazionale, che prevede che “non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi” e prevede, questa la parte più saliente, che “ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge”. Sulla carta la proposta dovrebbe passare visto che la maggioranza è composta da 30 consiglieri. Dovrebbero rispondere all’appello in 26 tra deluchiani, Pd, Azione, Italia Viva. Secondo le ultime notizie non ci dovrebbero essere passi indietro nonostante il PD con il suo segretario nazionale ha più volte bocciato l’idea del terzo mandato a De Luca. Ma i consiglieri dem parlano da giorni di fatto tecnico e non politico per eludere la scure che calerebbe da Roma. De Luca ha rassicurato che poi deciderà il suo destino, ma anche questo è noto. Andare allo scontro oggi sarebbe, come sottolineato più volte dai consiglieri regionali, un suicidio politico visto che si consegnerebbe anzitempo la guida della regione al dentro destra che già affila le armi. Ma oggi sapremo se i consiglieri del Pd giureranno fedeltà a De Luca o al partito. I riflettori di tutta Italia, ovviamente, sono puntati sul centro direzionale di Napoli. In Consiglio comunque bolle anche altro in merito alla legge elettorale campana. C’è da discutere dell’eliminazione del limite del 65% del premio di maggioranza; l’introduzione di una soglia di sbarramento al 2,5 per cento per tutte le liste; la riduzione del numero di firme necessarie per la presentazione delle stesse; la sospensione, a decorrere dalla prossima legislatura, dalla funzione di Consigliere regionale nel caso l’eletto venga nominato assessore regionale; la ineleggibilità dei sindaci dei Comuni campani fino a 5000 abitanti. In caso di candidatura alle elezioni regionali anche loro dovranno dare le dimissioni tre mesi prima del termine della legislatura. Una norma che ha fatto imbufalire i primi cittadini. Ricordiamo che la proposta di legge in discussione stamane è stata approvata in I Commissione con il voto favorevole dei soli gruppi della maggioranza. Contro ha votato il centrodestra, mentre si è astenuto il Movimento 5 Stelle.