Il M.I.D. porta all’attenzione del Governo Nazionale la richiesta di tante famiglia con disabilità, le quali chiedono una legge nazionale che riconosca diritti, tutele e risorse dei Caregiver familiari.
Nelle prossime settimane il M.I.D., con un’istanza a firma del Coordinatore Regionale Giovanni Esposito, proverà a portareall’attenzione del Governo Nazionale attraverso i suoi canali istituzionali la richiesta di tante famiglie con disabilità che attendono con ansia una legge nazionale organica, inclusiva, equa ed urgente, che finalmente riconosca i diritti, la tutela e che stanzi risorse a favore dei Caregiver familiari
I punti fermi che non potranno non essere tenuti presenti nell’emananda legge che il governo sarà chiamato a redigere ed approvare sono:
In linea con la definizione ampia di caregiver familiare, la convivenza non deve rappresentare un vincolo per il riconoscimento della figura e dei diritti dello stesso. Se si dovesse limitare il riconoscimento del ruolo dei caregiver ai soli conviventi, rimarrebbero escluse le tante persone figlie/figli, sorelle/fratelli, nipoti, amici, che di fatto assistono i propri cari.
Per alleviare il “peso” di chi assiste, potrebbe essere riconosciuto il ruolo di caregiver a più di una persona per lo stesso familiare, purché venga individuato il caregiver principale.
Nella definizione di una Legge statale si raccomanda particolare attenzione all’introduzione e al riconoscimento di diritti specifici per caregiver giovani e giovanissimi.
In aggiunta a quelli già previsti (quale il diritto alla frequenza di corsi universitari da remoto) si propone l’aggiunta di nuovi diritti, come l’attribuzione di crediti formativi per chi svolge questo ruolo di “cura” o la validazione del ruolo di caregiving familiare ai fini del riconoscimento del servizio civile.
L’assistito deve poter prestare personalmente o attraverso l’amministratore di sostegno o il tutore il consenso alla scelta e la nomina del proprio caregiver informale; il consenso e la nomina sono espressi in forma scritta oppure, nel caso in cui le condizioni fisiche dell’assistito non lo consentano, attraverso video-registrazione o ulteriori dispositivi di comunicazione.
Nel Piano di Assistenza Individuale (PAI) per l’assistenza alla persona anziana non autosufficiente, si dovrebbe indicare l’apporto volontario ed informale del caregiver per l’attuazione degli interventi nonché i relativi supporti.
Occorre prevedere misure di conciliazione vita – lavoro e riconoscimento di contributi figurativi ai fini pensionistici.
Si raccomanda la massima semplificazione delle procedure per il riconoscimento presso l’INPS dello status di caregiver informale. In particolare, si propone di introdurre un limite temporale di massimo 90 giorni, dalla presentazione della domanda fino alla conclusione del procedimento. Sin dalla presentazione della domanda può essere rilasciato un attestato di riconoscimento temporaneo che permetterà al caregiver di svolgere tutte le attività ed azioni necessarie per la cura della persona assistita.
Rispetto a questa richiesta, in queste ultime ore, si è espresso favorevole anche il Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità l’Avv. Paolo Colombo.
Il M.I.D. invita tutte le forze politiche in campo sensibili alle tematiche della disabilità, in particolar modo la forza politica della maggioranza di Governo e allo stesso tempo lo stesso Ministro delle Disabilità, a fare la propria parte e soddisfare le aspettative di queste famiglie che da ormai tempo attendono il decreto legge, non ci arrenderemo fin quando non sarà realtà conclude il M.I.D.