“La fuga di aziende strategiche dal territorio casertano sono uno schiaffo al Sud e alla Campania. Non è più possibile accettare, inermi e senza interventi, le azioni di questemultinazionali che hanno goduto del sostegnodegli ammortizzatori sociali e che poi, quando questi stanno per terminare, lasciano il Paese senza nessuna opposizione della politica locale e nazionale”. A sottolinearlo Crescenzo Auriemma, segretario generale Uilm Campania, ricordando la manifestazione indetta il 13 giugno con Fiom e Fim “per mettere in risalto la grande crisi che attanaglia questa provincia della nostra regione una volta chiamata Terra di lavoro”. La giornata di mobilitazione, alla quale parteciperanno i segretari generali dei metalmeccanici, prevede anche uno sciopero di otto ore proclamato per sostenere la ‘vertenza Caserta’.
“La crisi industriale di Caserta riflette una serie di problemi economici e strutturali che hanno colpito quest’area della Campania negli ultimi decenni. Diverse aziende hanno chiuso o ridotto significativamente le loro attività generando un aumento della disoccupazione e provocato una diminuzione dell’opportunità economica della regione. Molte aziende hanno delocalizzato verso Paesi con costi del lavoro più bassi e la mancanza di investimenti pubblici e privati hanno limitato la crescita industriale in questo territorio – ha spiegato Auriemma – Indesit, produttrice di elettrodomestici, ha portato le sue attività fuori dall’Italia; subito dopo Softlab, che non ha più business, ha lasciato circa 270 lavoratori senza stipendio né ammortizzatori sociali. Non ultima Jabil, per la quale ieri al Mimit l’azienda ha confermato la volontà di dismettere l’azienda di Marcianise a partire dalprossimo 31 maggio lasciando per strada 450 lavoratori”.
“Non possiamo più accettare che aziende nel campo dell’elettronica come Jabil e Softlab, con professionalità e capacità nel contesto dellatransizione ecologica, si dismettano e che nessuno dica niente tranne il sindacato che è e sarà sempre a fianco dei lavoratori per scongiurare l’ennesima dismissione di un tessuto industriale già delicato”, ha concluso il segretario generale Uilm Campania.