Il 2024 sarà l’anno in cui in Italia i comuni al voto saranno 3.717 su 7.896 (47,1%) (<https://www.tuttitalia.it/elezioni-italiane/elezioni-comunali-2024/), ma sicuramente in ognuno di questi si respira un’aria diversa. Il vero protagonista di ogni tornata elettorale a Montoro sembra essere il febbrile entusiasmo che assale il popolo con l’avvicinarsi della competizione. È presente una concitazione, a tratti anche eccessiva, rispetto al processo che precede il voto.
Una parte importante, però, sembra sfuggire: la centralità dei programmi e delle idee. Dal momento in cui si comincia a parlare di elezioni, ogni singolo montorese sente di poter tornare protagonista e si ritiene capace di fare la differenza: non contano i temi, ma solo i numeri. Telefonate ai familiari, ai parenti, agli amici che hanno la “famiglia numerosa”, a quelli cui un giorno è capitato di fare un favore, a quelli che hanno sempre detto di essere a disposizione. Coalizioni, fazioni, guerriglia.
Domeniche di piazza in cui gli esponenti della classe politica locale mostrano le loro doti nel farsi acclamare dai variegati gruppetti di pensionati rimaneggiando “glorie amministrative” del passato, pagando consumazioni al bar e offrendo sguardi accattivanti a chiunque si trovi nel loro raggio d’azione. Soddisfazione dei commercianti a parte, uno spettacolo decisamente vergognoso perché pone l’accento su quanto la Politica venga considerata clientelare, familistica e “chiusa” alla partecipazione vera perché legata solo a determinati circoli d’interesse. Da questa visione deriva una mancata educazione al confronto e alla pratica collettiva, che genera la guerra tra bande che tutti conosciamo. Trattare tutte le tematiche mancanti non può essere lo scopo di questo articolo, ma si prova a citarne qualcuna; se non altro per dare degli spunti a chi salirà sui famosi palchi da qui ad un mese:
- Nazione, Regione, Provincia. La situazione politica, economica, sociale, amministrativa, del nostro Comune nel contesto Avellinese che non gode di buona salute: il commissariamento del capoluogo e l’arresto del Sindaco uscente Gianluca Festa sono solo le ultime notizie. Come si posizionano i nostri politici in questo contesto irpino? A livello regionale e nazionale, invece?
La confusione è grande nei palazzi, c’è da prenderne atto, ma questo non vuol dire che non esistano tattiche per fare chiarezza e migliorare le prospettive. - Giovani. Categoria sconosciuta e non ben definita, facile da incolpare, ma decisamente difficile da coinvolgere. Non si sa comunicare con loro, hanno il peso di aspettative di cui nessuno si è degnato di parlargli, li si prende in considerazione solo come numeri (che novità!) e gli si mostra il peggio delle dinamiche politiche attraverso stratagemmi discutibili (vedi capitolo Forum dei Giovani) dando i peggiori esempi possibili.
Dovrebbero essere ascoltati maggiormente per capire quali sono i temi importanti (es. ambiente e inclusione), ma l’unica cosa che si riesce a fare è farli scappare via, considerandoli solo come eventuali pedine in questo gioco dei nomi e dei numeri. Idee? Prospettive? - Territorio. Posto di averne già parlato (https://inveritas.news/2023/04/04/lunione-fa-la-forza-o-quasi/) il terreno elettorale sembra ancora franoso sulla distinzione Montoro Nord e Sud, soprattutto rispetto ai candidati. Non è difficile da capire come lo sviluppo della cosiddetta Comunità parta dalla capacità di chi amministra di prendere provvedimenti che anche se non incontrano il consenso popolare (frazionale), mirano a rafforzare tutto il tessuto sociale. Invece, complice la visione dell’associazionismo (vedi Pro Loco e varie), continuiamo a vivere una realtà frammentata senza idee o progetti per modificare questo trend. (https://inveritas.news/2023/10/23/montoro-associazionismo-e-altri-rimedi/). Soluzioni?
A chi si sente investito della responsabilità di poter guidare la Comunità attraverso decisioni prese per tutti (meglio ricordarlo), i quesiti che si pongono sono: si vuole cominciare a fare le cose sul serio o continuare a crogiolarsi nella convinzione che la mediocrità ridurrà al minimo i danni? È chiaro che la parte fondamentale nella selezione della classe dirigente è la competenza e non i voti a disposizione? Questo sistema fatto di numerose liste elettorali, così come i Carrozzoni su cui tutti possono salire per sconfiggere la parte opposta, si sono dimostrate già fallimentari come strategie.
A questo punto perché continuare così?
La speranza è di avere al più presto non solo domande, ma anche risposte.