Immaginate un mondo senza confini digitali, in cui l’App di messaggistica che preferite non limita la vostra comunicazione con utenti di altre piattaforme. Questo mondo è ciò che l’Unione Europea non solo sogna, ma si impegna a trasformare in realtà. E il punto di partenza per questo ambizioso obiettivo è WhatsApp, la piattaforma di messaggistica più diffusa al mondo.
Per coloro che seguono da vicino il mondo della tecnologia, è chiaro che ci riferiamo all’obbligo per WhatsApp di conformarsi al Digital Markets Act (DMA), il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali. Secondo il DMA, l’UE identifica i leader di ogni mercato digitale, noti come “gatekeeper”, e impone loro l’interoperabilità.
Con oltre 2,3 miliardi di utenti nel mondo e centinaia di milioni in Europa, WhatsApp non può esimersi da questi obblighi se vuole continuare a operare nel continente. Questo significa che WhatsApp deve aprire le sue porte alle app concorrenti, consentendo agli utenti di comunicare liberamente attraverso diverse piattaforme di messaggistica.
Anche Facebook Messenger è soggetto allo stesso obbligo di interoperabilità di WhatsApp, essendo anch’esso di proprietà di Meta. Tuttavia, il lavoro sulla crittografia di quest’App è stato affidato a Brouwer. Per Telegram, Signal e iMessage di Apple, la situazione è differente.
Il 6 marzo è la data ultima entro la quale le grandi piattaforme di chat devono iniziare ad offrire l’interoperabilità ai loro utenti, pena gravi sanzioni pecuniarie che la UE è prontissima a infliggere a chi non rispetta la data, stabilita già nel 2023.
Inizialmente, WhatsApp offrirà questa possibilità agli utenti in modo opzionale, avvertendo che chattare con utenti di altre piattaforme potrebbe essere meno sicuro rispetto alla comunicazione all’interno di WhatsApp stessa. Una nuova tab sarà introdotta nell’App, dedicata alle chat “miste” di terze parti, ma non tutte le funzioni saranno disponibili sin da subito.
Secondo le prime beta dell’App aggiornate con le nuove funzioni, si partirà con i messaggi di testo, foto, video e vocali nelle sole chat uno a uno. La condivisione nelle chat di gruppo sarà abilitata solo tra due anni, mentre l’interoperabilità nelle chiamate e videochiamate sarà attiva tra quattro anni.
Ma quali saranno i cambiamenti effettivi nelle chat? Attualmente, i gatekeeper designati dall’UE nel mercato delle chat sono soltanto WhatsApp e Messenger, mentre iMessage di Apple è stato escluso, così come Telegram e Signal.
Essere un gatekeeper significa accettare le comunicazioni da altre piattaforme solo se queste lo richiedono. È probabile che Telegram e Signal chiedano a WhatsApp di aprirsi, mentre non è scontato che Apple faccia altrettanto per iMessage.
L’interesse di Telegram e Signal è offrire ai propri utenti la possibilità di chattare con utenti WhatsApp senza dover passare a WhatsApp. D’altra parte, Apple potrebbe cercare di incentivare l’adozione di iPhone da parte di coloro che desiderano utilizzare iMessage per comunicare con i propri amici.
Nella pratica, l’interoperabilità verrà gestita attraverso un protocollo pubblico sviluppato da WhatsApp per consentire alle altre piattaforme di comunicare con i suoi utenti. Tuttavia, questa scelta tecnica apre la strada a rischi significativi.
Meta si è dichiarata contraria alle imposizioni del DMA per motivi di sicurezza, ma dovrà comunque accettarle. Secondo Brouwer, l’interoperabilità tra WhatsApp e Messenger aumenterà il rischio di ricevere messaggi spam e truffaldini.
WhatsApp e Messenger non avranno il controllo sui messaggi in entrata e non potranno scegliere quali App saranno autorizzate a inviarli ai loro utenti senza compromettere l’interoperabilità. C’è quindi il rischio che nascano piattaforme “pirata” che sfruttino il protocollo di interoperabilità di WhatsApp e Messenger per inviare messaggi indesiderati o addirittura pericolosi agli utenti delle due App.
L’interoperabilità tra le principali piattaforme di messaggistica è destinata a cambiare radicalmente il modo in cui le persone comunicano online. Mentre rappresenta un passo avanti verso un mondo digitale più aperto e interconnesso, presenta anche sfide significative legate alla sicurezza e alla privacy che devono essere affrontate con cautela e attenzione.