Dimensionamento scolastico: la giunta comunale, guidata dal primo cittadino Nicola Moretti, interviene a salvaguardia delle istituzioni scolastiche presenti sul proprio territorio. Il numero di studenti che la nuova normativa impone non consente, infatti, molti margini per conservare l’attuale situazione per cui l’esecutivo del sindaco Moretti ha voluto formulare a Provincia di Avellino una propria proposta di dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa cittadina. Per l’anno scolastico 2024/2025, al fine di salvaguardare il “patrimonio didattico-formativo, strettamente connesso alla realtà industriale solofrana” si propone di realizzare un “Polo Didattico a curricolo unico per tutte le Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie del territorio solofrano e un Istituto Comprensivo con aggregazione della Scuola Secondaria di primo e di secondo grado; in subordine, e sempre a tutela della richiamata vocazione industriale, l’istituzione di un Istituto omnicomprensivo, che consenta di non disperdere gli specifici richiamati percorsi formativi”. La giunta punta ad ottenere questo tipo di dimensionamento in considerazione spiega della “vocazione industriale della Città di Solofra grazie alla presenza del polo conciario di rilievo nazionale, che vede numerose maestranze impiegate presso gli opifici industriali, provenienti anche dai Comuni limitrofi, che ovviamente utilizzano i servizi alla persona offerti dal Comune di Solofra, ivi compresi i servizi scolastici; Tenuto conto che la stessa formazione delle maestranze impiegate preso il detto distretto industriale, deriva dal percorso formativo e di studio svolto presso l’Isiss “G.Ronca” con sede in Solofra alla Via Melito, le cui attrezzature certamente assorbono ad un elevato valore tecnologico, data l’importanza del settore, quale condizione di deroga a quanto previsto”. Ed in effetti la normativa del dimensionamento scolastico che prevede che le istituzioni scolastiche “per essere autonome devono avere di norma un numero di alunni, consolidato e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, con media regionale compresa tra un minimo di 900 ed un massimo di 1000 alunni. Sono previste deroghe rispetto ai citati parametri ordinari nelle seguenti ipotesi: Istituzioni scolastiche situate nelle piccole isole e nei comuni montani1 per salvaguardarne le specificità; il numero minimo di alunni può essere derogato con motivazione specifica in presenza di particolari situazioni logistiche, strutturali e, nelle aree ad alta densità demografica, con particolare riguardo agli istituti di istruzione secondaria che richiedano beni strutturali, laboratori ed officine di alto valore artistico o tecnologico, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 233/98”. Ora la decisione nel merito spetta alla Provincia di Avellino.