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Lasciati andare, l’ultimo singolo di Annachiara Cecere.

Il mondo è cambiato molto ed affrontarlo non è cosa facile, ci dice Annachiara Cecere, nella nostra ultima (ma solo per ora!) Intervista!

Dall’ultima volta che hai risposto alle nostre domande hai rilasciato altri 2 singoli che stanno andando bene sulle varie piattaforme di streaming musicale. Nel giro di 5 mesi quanto sta cambiando la tua carriera?

Sicuramente moltissimo,ci sono molte persone che hanno volente o nolente qualcosa da dire su di me,in particolare questo ultimo pezzo è stato apprezzato di più da chi mi criticava,il che mi ha fatto realizzare quanto stia crescendo.

Hai detto che per la pubblicazione degli ultimi inediti ti sei affidata ad un nuovo ufficio stampa. Quali sono le differenze nel lavoro svolto con il precedente?

L’efficienza dei ragazzi della red&blue mi ha permesso di mettermi in contatto con tanti addetti ai lavori,di farmi capire l’importanza dell’essere una squadra e del giocare d’anticipo ed essere pronti ad ogni tipologia di imprevisto quando si svolge questo mestiere.

Parlaci un pò dell’ultimo inedito intitolato “Lasciati andare”. Che tipo di lavoro interiore ti ha portato a scriverlo?

Questa è una bellissima domanda,sicuramente il processo interiore di una persona che ha metabolizzato molti aspetti della sua vita ma che ha ancora parecchio da imparare! Sicuramente ho imparato ad essere molto più selettiva quando coltivo un rapporto,cercando di capire chi meriti di fare un viaggio nel mio mondo e chi no.

Nel brano racconti il tuo senso di solitudine. Cosa ti ha aiutato a  raccontarlo e cosa invece hai trovato difficile nel farlo?

 Sicuramente la mia arma vincente è stata la mia spontaneità,in quanto ogni cosa che scrivo vien fuori di getto ed anche la consapevolezza di saper capire a fondo determinati stati d’animo è stato utile! Ciò che invece ho avuto difficoltà ad interiorizzare è stato il mio modo di approcciare verso il mondo, in quanto è cambiato molto,ho molta più diffidenza nei confronti del genere umano e parecchio rancore verso chi mi ha ferita,vorrei imparare in primis a perdonami di più e vorrei risolvere alcuni miei problemi relazionali causati dalle delusioni passate.

Il senso di solitudine che racconti nel singolo è una sensazione comune che genera sofferenza nelle nuove generazioni. Secondo te  quali sono i motivi che la rendono tale?

 La denuncia sociale che io faccio è determinata innanzitutto dalla mancanza di sogni dei ragazzi,dalle pressioni e tempistiche sociali che vengono imposte pressoché inesistenti,dalla finta esistenza anche dell’orologio biologico delle donne in termini non scientifici (ognuno può fare ciò che vuole della propria vita),dalla mancanza di comunicazione e di volontà nel sedurre la mente di una persona,il voler perdere il bello in partenza senza mai vivere un senso di avventura reale.

Hai un consiglio da dare ai tuoi ascoltatori che non hanno idea di come affrontare tale sensazione?

Si,vivere il senso di delusione e solitudine  imparando  a guardare al di là del proprio naso e rendendo i sentimenti negativi come un punto di forza verso nuovi orizzonti! Inoltre consiglio vivamente di pensare che i momenti in cui tutto ci sembra vuoto ,saranno utili un domani per capire chi sia realmente al nostro fianco.

A Ottobre  pubblicherai un altro inedito. Puoi anticiparci qualcosa? Ad esempio che tematica tratterà?

Per ora non vi dico niente,ma quello che posso anticiparvi è che ci sarà un filo conduttore preciso con uno dei brani precedenti.

Sarà un altro brano autobiografico?

Si,assolutamente

Finora hai rilasciato soltanto singoli da solista. Nei prossimi brani collaborerai con altri artisti?

Per ora no,in futuro chi vivrà vedrà.

Ultima domanda. Alla luce dei risultati raggiunti con quale consapevolezza lavorerai ai prossimi brani?

  Con la consapevolezza di star raggiungendo nuovi risultati,di star maturando e di dimostrare  con i live quanto io valga! So di aver ottenuto dei buonissimi risultati,ma con le piattaforme streaming ci vorrà più tempo per arrivare ma spero di farcela!La paura deve essere uno stimolo non l’ostacolo per la realizzazione del futuro.

Di Giuseppina D’Auria e Giuseppe La Cava.

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