L’Irpinia da sempre è considerata l’orto dell’intera regione ed indiscussa è la sua eccellenza quale terra che genera gioielli che siano vino, olio, ortaggi o formaggi. Ma, oggi parleremo di uno dei 6 Presidi, il Fagiolo.
In materia di cibo, ambiente e quindi agricoltura, in verità, la Slow Food è avanti da decenni. Infatti, lo promuove da vari decenni ma a volte considerati visionari. Veniamo al cuore della questione, a cosa servono i presidi slow food, perché sono importanti? Iniziamo col dire che Slow Food si è impegnata per la difesadella biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare. Battendosi contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva e le manipolazioni genetiche.
Direi che come manifesto o meglio dogma da adottare è quello che l’Irpinia con i suoi produttori fa da sempre. E i Presidi sono stati introdotti al fine di preservare le coltivazioni o produzioni, altresì in via di estinzione, sono dei veri e propri “tutori”. Perché parlare oggi di presidi o meglio di “Presidio Slow Food del Fagiolo Quarantino di Volturara Irpina”? Per il prezzo di vendita ed il suo posizionamento sul mercato a salvaguardi di una produzione, appunto, quella del Fagiolo quarantino di Volturara Irpino, assolutamente non facile.
Perché si decide il riconoscimento del Presidio al Fagiolo Quarantino?
Nel 2018, Slow Food ha deciso di tutelarlo assegnando il marchio del Presidio, non per relegarlo in una nicchia di cibo di lusso ma per rendere al gustoso legume la giusta riconoscibilità da parte dei consumatori più sensibili che, al di là e oltre il valore intrinseco del prodotto, fanno una scelta di acquisto consapevole nel rispetto anche del lavoro di chi lo produce.
La rete di vendita del Fagiolo Quarantino di Volturara si è sempre basata per lo più sul canale diretto o su qualche intermediario. Il prezzo era determinato dalla consuetudine ereditata del “tanto al chilo”, ma la questione è sempre stata quella di capire se si trattasse di un corrispettivo giusto e giustamente remunerativo.
Novità per questo Presidio
Finalmente arriva, coesa la decisione da tanto sospirata, almeno di alcuni produttori di aumentare il prezzo di vendita e non solo. Infatti, qualche giorno fa, quando i produttori, in una delle riunioni periodiche dell’associazione da loro fondata all’epoca della nascita del Presidio. Hanno condiviso le preoccupazioni di un caro energia sempre più pressante, dell’aumento dei costi di packaging e altre emergenze comuni agli attori del comparto, non ultima quella del cambiamento climatico.
Tutto deve finire!
Una possibile soluzione, condivisa durante l’incontro degli associati, potrebbe essere il conferimento, analogamente a quanto avviene in altri settori, nei quali chi non ha una rete di vendita adeguata o un marchio riconoscibile, affida il prodotto a chi può invece commercializzarlo meglio. In questo modo non ci sarebbero più vendite ufficiali e vendite di “contrabbando” e il conferitore guadagnerebbe comunque il giusto, evitando di inquinare l’offerta.Ma noi consumatori siamo pronti a cedere parte del nostro potere d’acquisto appannaggio di un’agricoltura sana pulita e giusta?
Chi sono I Produttori del Presidio?
- Società Agricola Castagne Petretta,
- Agricola Carmine Marra,
- Agricola Campanaro,
- Elvira Pisacreta,
- Agricola La Valle del Drago,
- La Fattoria Marra.
I Presidi sono sicuramente una misura di conservazione e salvaguardi ma va anche amministrato al fine di garantirne la loro sopravvivenza ed in quest’ottica che forse oggi, persone, aziende, attività rispettose della salute dei clienti e anche della loro intelligenza, sono più consapevoli del valore del loro lavoro e dunque pronti ad accettare la sfida di mercati più esigenti. E contribuire anche alla difesa del nostro patrimonio agro-alimentare.
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