Lo scorso quattro maggio bloccarono i tifosi del Napoli che festeggiavano la conquista dello scudetto al corso Vittorio Emanuele di Avellino strappando loro le bandiere e danneggiarono anche alcune automobili. Per questa ragione nove tifosi ultras dell’Avellino Calcio sono stati questa mattina oggetto di perquisizioni domiciliari, veicolari e personali a seguito delle indagini portate avanti dalla Digos della Questura di Avellino, coordinate dal procuratore capo di Avellino Domenico Airoma. Gli esponenti della tifoseria organizzata della Curva Sud che hanno subito le perquisizioni facevano parte di un gruppo di venti incappucciati. L’intento della polizia è stato quello di acquisire ulteriori prove. A quanto emerge, tra gli indagati c’è anche qualcuno già raggiunto da denunce all’autorità giudiziaria e Daspo sportivo per simili comportamenti illeciti commessi in passato. La Digos della Questura di Avellino è giunta all’identificazione dei nove attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti nella zona dove avvennero le aggressioni. Le perquisizioni sono state eseguite nell’ambito di un’indagine delegata e coordinata dall’Ufficio della Procura, che ha identificato i soggetti coinvolti come gravemente indiziati dei reati di pubblica intimidazione, violenza privata, rapina e danneggiamento, tutti commessi in concorso tra loro. I tifosi del Napoli furono oggetto di un’aggressione fisica e di pesanti intimidazioni da parte di un gruppo di individui appartenenti alla tifoseria organizzata dell'”US Avellino”. Grazie alle immediate attività investigative svolte dalla D.i.g.o.s., è stato possibile acquisire quasi immediatamente una serie di video girati da cittadini privati e pubblicati online. Queste prove documentavano chiaramente le diverse fasi dell’aggressione. Attraverso l’analisi delle immagini, come detto, l’ascolto delle vittime e di altre persone informate sui fatti, gli investigatori sono riusciti a identificare i nove. Le indagini proseguono con l’intento di chiudere il cerchio intorno agli altri partecipanti all’azione violenta.
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