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Cos’è e cosa vuol dire body shaming?

Per body shaming si intende qualsiasi azione (o inazione) finalizzata ad umiliare o criticare negativamente qualcuno per la sua fisicità. L’obbiettivo del “body-shamer” è far provare vergogna a qualcuno per una o più delle sue caratteristiche corporee. Anche se la tendenza attuale è di “estremizzare” il concetto, estendendolo a qualsiasi commento o atteggiamento inappropriato, il body shaming rappresenta in realtà qualcosa di molto più profondo e grave.

Prima di tutto, il body shaming è un’azione intenzionale.

In secondo luogo, si tratta di un comportamento aggressivo (attivo o passivo) verbale o non verbale, concepito per ferire una persona o un gruppo di persone. Non stiamo parlando di un “commento” mal riuscito, della “mancanza di tatto”, di chiacchiere involontariamente lasciate trapelare, di un goffo tentativo “ironico”, dell’iniziazione al cameratismo ecc. L’intento è inequivocabilmente mortificante e senza alcun altro fine.

Terzo, spesso il body shaming viene instaurato in gruppo.

Può inoltre associarsi ad altri comportamenti o atteggiamenti disfunzionali sul piano sociale e relazionale, come la discriminazione razziale o di genere sessuale, l’omofobia, il bullismo, il cyber-bullismo, il mobbing, lo stalking ecc.

In un certo senso, il body shaming rappresenta una conseguenza negativa dell’iper-sessualizzazione – che, ricordiamo, riguarda soprattutto le donne, ma non solo! In un contesto sociale che mette l’apparenza sopra ogni cosa, chi non soddisfa tale criterio di omologazione genera (involontariamente e inconsapevolmente) un vero e proprio “fastidio” che, nei casi peggiori, evolve in un sentimento negativo molto vicino all’odio. Nei casi più gravi, assume veri e propri tratti persecutori – come dimostrano alcune recenti vicende sui social media.

Conseguenze del body shaming: perché bisogna fermarlo?

Livelli estesi di body shaming possono avere effetti emotivi negativi, tra cui un abbassamento dell’autostima e lo sviluppo di problemi psicologici e/o comportamentali; ad esempio: disturbi dell’immagine corporea e relativi disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, dismorfofobia, vigoressia), ansietà e depressione. Gli effetti depressivi indotti dal body shaming possono peggiorare drammaticamente nelle persone convinte che il proprio corpo non possa soddisfare i criteri sociali.

Il suicidio dovuto al body shaming è la quarta principale causa di morte tra i 15 e i 19 anni.

Un fenomeno sociale a cui prestare molta attenzione ed intervenire in maniera opportuna per arginarlo onde evitare spiacevoli conseguente, come appunto i suicidi dei nostri giovani, sempre più fragili.

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