di Francesco Giliberti – Nelle terre montoresi vivono diversi esseri,tra cui i giovani umani, i nessuno e i più temuti dinosauri che sono senza dubbio in numero minore rispetto alle prime due specie.
I giovani umani non occupano un posto nella società organizzata, la quale è permeata da essere vecchi come i nessuno, senza volto e senza nome, e dai forzuti e quasi immortali dinosauri.
Il giovane umano non ancora evoluto rimane sempre un po’ allibito nel vedere i dinosauri; questi spaventosi animali grossi e cattivi aggirarsi per la città, partecipare agli eventi e ai salotti, organizzare manifestazioni, sfilare nelle processioni, dibattere nei consigli comunali. Con lunghi denti, affilati artigli e la loro sete di autorità, supremazia, dominio e proprietà governano senz’altro il territorio. Di certo l’animale ha una caratteristica su tutte, è spregiudicato! Non guarda negli occhi né delle vittime, né dei suoi simili. Il dinosauro, inoltre, vive a lungo conservando il suo potere nei decenni e quando si avvicina la sua ora l’ultima cosa che desidera fare è lasciare il suo posto a giovani dinosauri che sono già pronti per logorare.
Questi giganteschi rettili sono organizzati in vere e proprie fazioni per aumentare la loro già copiosa forza. D’altronde il dinosauro lo sa: l’arma più importante sono le relazioni e le amicizie. Forte di questo principio si associa e dissocia continuamente con i suoi simili; come conseguenza spesso si scontrano, si attaccano, ma alla fine non succede mai nulla anzi dall’esterno sembra quasi giochino.
Il corpulento rettile ha vari bisogni, il più importante di tutti è dominare e controllare gli esseri che popolano le terre. Per fare ciò è disposto a tutto.
Ad un giovane umano può capitare l’occasione di incontrare un dinosauro buono. È un vero proprio caso raro conoscere uno di questi esemplari, i quali si muovono nell’ombra e non sono quasi mai nella vox populi. Il dinosauro buono è un vero zoon politikoncioè un animale sociale che a differenza dei suoi simili è capace di essere solidale. La solidarietà e la capacità di fare azioni per aiutare i simili o addirittura i giovani umani appartengono all’etica dell’animale buono. Il dinosauro incline al bene è forte e aggressivo come la restante parte degli animali, ma spesso e volentieri si muove e azzanna, sì per autoreferenzialità ma anche per compiere atti che non siano sterili e cooperare per una società migliore.
Il giovane umano, già in tenera età si accorge che ha due possibilità con l’invecchiare: diventare un nessuno o un dinosauro. E quasi senza accorgersene è già l’ora di evolversi.
Per la landa montorese sicuramente sarebbe cosa utile avere qualche dinosauro buono in più che lotti per i giovani uomini e valorizzi i nessuno.
Così come ogni ecosistema, anche quello montorese continua ad esistere inesorabilmente nella totale indifferenza dell’universo. Francesco Giliberti