di Giuseppina D’Auria
L’arte ha da sempre avuto a che fare con il sociale dagli albori dei nostri tempi, infatti, nasce dal bisogno di comunicare tra la specie umana, pensiamo ai primi graffiti, per cui è esistita ancor prima della scrittura e della parola. Ad oggi “Arte e sociale” si riferisce agli interventi nei luoghi di bisogno, pensiamo al carcere di Nisida, tuttavia quello che è nel mio interesse è delineare un profilo generico ed universale del linguaggio artistico che interviene tutti i giorni nella sfera sociale a partire banalmente dai social.
Come spesso mi piace dire <<Oggi giorno tutto è arte!>> e come sappiamo è facile fare arte.
Ecco perché ho ravvisato il bisogno di concentrarmi su una determinata idea di arte che è quella che nasce dal nulla, potremmo dire, dipanandosi in ogni dove proprio grazie al pubblico attento alla sfera emotiva e sincera di chi regala le sue opere a partire da condizioni sconosciute, mi riferisco in particolare ad artisti emergenti che hanno trovato o visto uno spiraglio in essa che li ha condotti alla salvezza rispetto diverse situazioni. Più genericamente l’arte oggi comunica, inoltre, con noi a trecentosessanta gradi rispetto ogni avvenimento politico, ad esempio, ove non si usa più l’intervento prettamente diretto o colloquiale ma ci si cimenta in opere e immagini d’impatto che parlano da sole senza bisogno di spiegazione alcuna.
Pensiamo alla fotografia che se nasce come esperimento scientifico, si piazza da subito nella sfera creativa sino ad abbracciare la cronaca.
La cronaca in effetti non è fatta prettamente di parole ma sono le immagini a ritornarci la cruda realtà esistenziale. La foto che vediamo è presa nel Territorio afgano ed è in occasione della <<Vittoria delle donne Afgane>>. Allego in particolare quest’opera- che diversamente non definirei- poiché siamo all’avvento della Festa della donna e mi piacerebbe aprire le porte proprio iniziando dalla figura femminile.
Ci basta poco per notare come ad oggi la battaglia delle Donne Afgane, e non solo, sia condivisa da tutti attraverso, soprattutto, molteplici forme d’arte proprio perché quando si tratta di argomenti e battaglie così delicate facilmente la politica soffoca la libertà d’espressione e le richieste d’aiuto per un- attenzione- popolo che non sia la nostra madre patria. Ed ecco un chiaro esempio di comunicazione diretta di parole soffocate e silenziate che si fanno sentire grazie all’ausilio delle forme d’arte. Da sempre la donna è musa ed ispiratrice d’arte e da sempre il silenzio della donna ha creato arte per cui vi invito a partecipare alla Conferenza stampa giovedì 9 Marzo alle ore 10 nella Sala Giunta di Palazzo Sant’Agostino a Salerno con il titolo “Danzare sulla Musica” che nasce da un percorso pensato per la donna nell’esplorazione di sé e del suo corpo ma soprattutto con l’obiettivo di scoprire se stessa e quale modo migliore di comunicare se non con la danza e la musica poiché dove non arrivano le parole arriva il gesto.
Questa è solo una breve parentesi perché io mi concentrerò in particolare su realtà più piccole e sull’idea di arte come unico motore di successo sociale.
Giuseppina D’Auria