Niente posizioni partigiane, costruiamo larghe unità
Ritengo doveroso fornire alcune precisazioni all’opinione pubblica irpina, in ordine alla vertenza ‘Industria Italiana Autobus’. Nella mia qualità di parlamentare del collegio, sono stato informato dai sindacati della situazione di una azienda di cui già mi ero attivamente occupato negli anni in cui ero presente al governo. L’aggiornamento mi ha restituito il quadro di un‘azienda in crisi di liquidità, pur a fronte di un assetto societario sostanzialmente pubblico e di una presenza sul mercato potenzialmente attiva e crescente. Mi sono attivato sul governo, ottenendo il tavolo istituzionale che si è svolto lo scorso primo marzo, durante il quale la sottosegretaria Bergamotto ha preannunciato la ricapitalizzazione necessaria per la salvezza della azienda e dei livelli occupazionali.
Il sindacato ha unitariamente sottolineato la provvisorietà di questa pur necessaria soluzione. Il regolamento governativo non consente ai parlamentari di intervenire, per cui sono stato presente senza parlare, e del resto non era neppure necessario. La mia presenza al fianco del sindacato rappresentava di per sè la testimonianza di un impegno unitario delle rappresentanze politiche e sindacali per la salvezza e il rilancio di una azienda strategica, a maggior ragione a fronte degli investimenti che ricadranno nell’area geografica in cui sono allocati gli stabilimenti.
Ritengo di dover riaffermare l’utilità del metodo che ho prescelto nella rappresentanza parlamentare di questo collegio, che consiste nella rinuncia a posizioni partigiane, e nello sforzo di costruire la più larga unità delle rappresentanze istituzionali e delle parti sociali sulle questioni e le battaglie strategiche per il futuro dell’Irpinia.
Stavolta è andata abbastanza bene, non sempre sarà così, ma ritengo che questo sia il metodo giusto.