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Crisi al reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania: la denuncia del Nursind provinciale sulle mosse dell’Asl Salerno

La segreteria Nursind di Salerno denuncia con forza la gravissima situazione di criticità organizzativa che affligge il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Questa crisi è stata causata in modo ineludibile dall’attuale management apicale aziendale.

“Fino al 6 giugno scorso, la dotazione organica di dirigenti medici dell’unità era pari a sei”, ha dichiarato Biagio Tomasco, segretario generale del Nursind Salerno. “Dopo il concorso per dirigente medico di II Livello avvenuto proprio il 6 giugno, abbiamo assistito al licenziamento volontario di un’unità e al trasferimento di un’altra presso l’ospedale di Sapri, che quasi ha azzerato il corpo medico. A tutto ciò, si sono aggiunte malattie impreviste che hanno ridotto la presenza notturna in pronta disponibilità, lasciandoci con solo tre unità operative”.

La situazione è ulteriormente aggravata dal silenzio dei vertici aziendali che non hanno messo in atto soluzioni immediate. “È inaccettabile che il reparto di Ortopedia di Vallo della Lucania sia stata derisa sulla pagina Facebook dell’Asl Salerno invocando l’intervento di un veterinario, senza che i vertici aziendali intervenissero a tutela dell’immagine dei loro lavoratori”, ha aggiunto Tomasco.

La criticità attuale ha provocato un rialzo di tutti gli indici di valutazione, in particolare quelli relativi al percorso femore, che vede un ulteriore peggioramento rispetto ai limiti ministeriali fissati al 62% su base nazionale. Inoltre, i numerosi accessi ambulatoriali soddisfano le esigenze della popolazione salernitana proveniente da tutta la provincia, come facilmente riscontrabile dalle prenotazioni Cup.

“Fino a 20 giorni fa, il reparto di Ortopedia e Traumatologia garantiva un servizio h24 su tutti i traumi provenienti da altri nosocomi del Cilento e Vallo di Diano, ma questa continuità non può più essere assicurata. Questo rappresenta un grave problema, soprattutto considerando l’alta vocazione turistica della fascia costiera cilentana, che fa lievitare la popolazione residente fino a 1 milione di abitanti”, ha spiegato Tomasco.

La mancanza di assistenza ai traumatizzati, che costituiscono circa il 70% degli accessi al Pronto soccorso, dequalifica ulteriormente l’offerta sanitaria in un territorio già afflitto da note difficoltà organizzative dovute alla carenza di personale.

“È necessario riorganizzare le dotazioni organiche, magari ricorrendo anche agli specializzandi in ortopedia e traumatologia della rete universitaria, per garantire il funzionamento dei presidi come quello di Vallo della Lucania, le cui attività risultano superiori rispetto ad altri nosocomi”, ha concluso Tomasco. “In caso contrario, l’Asl Salerno dimostrerà ancora una volta la sua inconcludenza rispetto alle reali necessità della popolazione”.

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