Il prossimo 18 dicembre scade il versamento del saldo IMU. L’IMU, come è noto, non è dovuta sull’abitazione principale. Ma vi sono eccezioni ed è il caso delle abitazioni definite di lusso.
Queste anche se adibite ad abitazione principale sono tassate. Ma quali sono?
Rientrano tra le case di lusso gli immobili in categoria catastale A\1, A\8 e A\9, ossia gli immobili signorili, le ville e i castelli e palazzi di eminente pregio storico-artistico.
E fin qui è tutto normale ma poi capita che, l’IMU viene addebitata su immobili considerati case di lusso, anche se mancano i criteri previsti per la classificazione catastale nelle categorie citate prima. Lo spiega chiaramente in questi giorni il Codacons che fa presente che ci sono molti errori in tanti comuni. E per questo ha lanciato un’iniziativa a tutela dei proprietari.
Come spiegato dal Ministero dell’Economia, dall’esonero sono escluse le abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero case di lusso per le quali è previsto l’obbligo di versamento, sulla base delle aliquote deliberate dal Comune di riferimento, ma anche una detrazione pari all’importo fisso di 200 euro.
Ma quali sono i criteri per considerare una casa di lusso?
Le caratteristiche di questa categoria di immobili e, in particolare, delle abitazioni accatastate in A/1, sono delineate nel D.M. 2 agosto 1969: abitazioni realizzate su aree destinate a ville o parchi privati; costruzione su lotti non inferiori a 300 mq; immobili con una cubatura superiore a 2000 mc.; dotazione di piscina di almeno 80 mq; superfice complessiva calpestabile superiore a 200 mq.
Come denunciato dal Codacons, diverse abitazioni vengono classificate come signorili solo perché situate in zone di prestigio e pur in mancanza delle condizioni previste dal decreto ministeriale 2 agosto 1969.
Cosa fare in tal caso? L’associazione a tutela dei consumatori invita i cittadini a chiedere la riconversione della classe catastale dei propri appartamenti, per evitare di dover versare l’IMU.
Codacons ricorda che “la richiesta di declassamento può essere presentata tramite la Procedura DOCFA disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate”. Una via percorribile in caso di perizia di un architetto, ingegnere, dottore agronomo e forestale, geometra, perito edile, perito agrario limitatamente ai fabbricati rurali o agrotecnico, necessaria proprio al fine di individuare la corretta categoria catastale dell’abitazione. Questo quindi il passaggio tecnico necessario per poter “sfuggire” al versamento dell’IMU sull’abitazione principale non di lusso. L’Agenzia delle Entrate dovrà dar riscontro all’istanza trasmessa entro un anno.