Negli ultimi mesi, migliaia di persone hanno ricevuto chiamate automatiche da numeri sconosciuti (+39) con un messaggio preregistrato: «Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum» con un invito a proseguire la conversazione su WhatsApp. Questo è solo il primo passo di una truffa ben organizzata, che sfrutta la ricerca di lavoro per raggirare le vittime. Questa frode, già segnalata in altri paesi con il nome di “task scam” o “job offer scam”, sta dilagando anche in Italia, evolvendosi in modalità sempre più sofisticate.
Ecco cosa c’è da sapere per riconoscerla e difendersi.
La truffa parte da una chiamata automatica da un numero italiano non in rubrica. Una voce robotizzata afferma di aver ricevuto il suo curriculum (anche se non è stato inviato) e invita a connettersi via WhatsApp per “ulteriori dettagli”. Una volta contattato il numero indicato, un finto reclutatore (spesso con profilo LinkedIn fasullo) propone un “lavoro da casa” semplice e ben retribuito.
Le attività possono includere:
Lasciare recensioni positive su Google o TripAdvisor.
Mettere “Mi piace” a video su YouTube o post su Facebook.
Valutare prodotti su siti di e-commerce garantendo piccoli guadagni per costruire fiducia.
Nei primi giorni, la vittima riceve piccoli pagamenti (5-10€) per i compiti svolti, spesso tramite bonifici o ricariche PayPal. Questo serve a far credere che l’offerta sia legittima. Successivamente il “finto reclutatore” chiede alla vittima di fare un investimento attraverso una proposta di “scalare il livello” e passare a quello successivo. Infatti dopo qualche giorno, il “finto datore di lavoro” propone appunto di “scalare il livello”, chiedendo di investire somme da (100-500€) in piattaforme di trading, fasulle, simili a quelle usate nelle truffe finanziarie delle criptovalute con falsi grafici di profitto e proponendo acquisto di crediti per sbloccare incarichi più redditizi. Però una volta versato l’importo richiesto, il truffatore blocca la vittima su WhatsApp e scompare, lasciandola senza soldi e senza possibilità di recuperarli. Perché questa truffa è così efficace? Perché sfrutta la crisi occupazionale e molte persone in cerca di lavoro cadono nel tranello. Simula aziende reali usando nomi di società esistenti e falsificando email e siti web. Ma la bravura sta nel fatto che i pagamenti iniziali fatti per fidelizzare la “preda” sembrano affidabili e l’aumento della pressione psicologica fa il resto attraverso uno schema (“Se non investi ora, perdi l’opportunità”).
Dunque allora come fare per difendersi?
✅ Ignora chiamate da numeri sconosciuti che offrono lavoro senza un precedente contatto.
✅ Verifica l’azienda: cerca recensioni, controlla il sito ufficiale (spesso i truffatori usano domini simili ma non identici).
✅ Non condividere dati personali (IBAN, carta d’identità, codici fiscali).
✅ Diffida da chi chiede soldi per “attivare un contratto” o “accedere a guadagni maggiori”.
✅ Segnala il numero su Servizio Anti-Phishing della Polizia Postale.
Nonostante tutto molti ci cascano, e allora come fare se si è già caduti nella truffa? In primis si deve bloccare subito il contatto su WhatsApp ed immediatamente bisogna contattare la banca se fatto un bonifico (a volte è possibile fermarlo). Sporgi denuncia alla Polizia Postale, anche se purtroppo non c’è stata la possibilità di recuperare i soldi, perché così si traccia un “modus operandi” dei cyber criminali ed evitare che altri possano essere truffati. Sfortunatamente questa truffa è particolarmente pericolosa perché si adatta alle esigenze delle vittime, sfruttando la loro speranza di trovare lavoro. La regola d’oro è: se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente è un inganno.