Vino

Dal Sannio all’Etna con ONAV alla scoperta dei vini campani

Questo territorio rappresenta il polmone produttivo della Campania dal punto di vista agricolo e, soprattutto, vitivinicolo. Il 50% della superficie vitata della regione, infatti, ricade proprio qui, in questa affascinante zona continentale, collinare e montana. Siamo nel Sannio, dove da secoli la cultura del vino si intreccia saldamente con la storia stessa dei suoi paesi e dei suoi abitanti, orgogliosi di essere i diretti discendenti dei Sanniti, che assieme agli Etruschi rappresentarono i principali antagonisti dei Romani. 

Nelle scorse sere, durante un gradevole incontro tra storia, cultura e degustazioni alla Cappella Bonajuto del capoluogo etneo, gli associati a ONAV Catania hanno potuto prendere parte all’evento: “Nel Sannio coltiviamo emozioni”, che già dal titolo ha riprodotto lo slogan portato avanti (naturalmente assieme a un solido programma di valorizzazione del territorio) dal Consorzio di Tutela Vini del Sannio, co-organizzatore dell’incontro assieme a ONAV Catania. A condurre per mano il pubblico lungo l’esplorazione di questo percorso è stato Simone Feoli, commissario ONAV Benevento e coordinatore ONAV Campania, nonché docente nazionale ONAV, affiancato dal collega Danilo Trapanotto, dinamico delegato ONAV Catania, e dal docente ONAV Vincenzo Vasta. Preziosi anche gli interventi dei due produttori campani Libero Rillo, presidente del Consorzio di Tutela Vini del Sannio, e Giampiero Rillo, componente del Cda del Consorzio.  

“Catania è una delle tre città toccate quest’anno dal nostro tour promozionale, assieme a Verona e a Vercelli – ha detto Simone Feoli agli ospiti presenti. – Il tour, condito da queste interessanti masterclass di approfondimento, ha l’obiettivo specifico di valorizzare le nostre realtà vitivinicole, i territori che compongono il Sannio e, senza dimenticare la componente psicologica, appunto le emozioni che si possono vivere visitandolo e degustando i suoi vini e i suoi prodotti. Sicuramente – ha proseguito Feoli – a livello nazionale il Sannio ha già una grande notorietà grazie alla Falanghina, tra i vitigni autoctoni campani più antichi e che oggi per il 95% è prodotto proprio da noi, nella provincia di Benevento. Poi, a livello internazionale, il Consorzio sta lavorando molto sulla promozione all’estero, a cominciare dagli interventi nelle fiere mondiali di settore”.  

È stato lo stesso commissario di Benevento, nel corso della serata, a illustrare i vini in degustazione, anch’essi protagonisti di questa passeggiata ideale e rilassante lungo le vie del Sannio. Si è partiti da un metodo Charmat, Falanghina del Sannio DOC Spumante, con la sua esuberante complessità al naso, con richiami alla frutta tropicale e note agrumate e una buona acidità in bocca. Poi, Falanghina del Sannio DOC 2023, dalla complessità più floreale e con richiami ad erbe aromatiche; ottima la sapidità al palato. Terzo vino, Falanghina del Sannio 2022, più dorato, brillante alla vista, e con un corpo più austero, come il quarto vino servito: Falanghina del Sannio DOC Taburno 2020. Al Taburno si è richiamato anche l’unico rosato degustato in serata, l’Aglianico del Taburno DOCG Rosato 2023, che ha richiamato anche la prima DOCG conquistata dai vini rosati in Italia. Un colore molto intenso, carico, che ha conquistato lo sguardo di più commensali, commentando positivamente quanto i rosati di oggi dovrebbero assomigliare più a questo Aglianico che ai rosati più pallidi e delicati in stile provenzale. Una lievissima trama tannica, poi, unita a una certa eleganza e ad una gradevole persistenza, ha completato la degustazione di questo interessante calice campano. Sesto vino, annunciato come l’ “intruso”, è stato una Barbera del Sannio, la Camaiola, vitigno autoctono tornato al suo antico nome, con il suo rosso rubino brillante e traditore di tanta gioventù ancora in corpo. Tannino morbido, ben integrato a leggere note balsamiche. Infine, settimo vino che ha chiuso la piacevole serata, un Aglianico del Taburno DOCG Riserva 2017, con notevoli note terziarie già in evidenza al primo apparire e con un colore che non tradiva assolutamente la sua età. Un giovanotto, al cospetto degli altri compagni di bottiglia, in grado di invecchiare ancora molto bene e di raccontare ancora tanto di questa terra davvero affascinante, che è il Sannio, in una terra altrettanto affascinante, come quella etnea e catanese. 

Articoli correlati

Aspettando la vendemmia

 La Campania del vino al Vinitaly 2024 – Convegni, masterclass e degustazioni con il brand Campania

Pietro Montone

Carabinieri NAS nelle aziende vitivinicole, sospesa una attività e sequestrati 500 litri di vino

Redazione Inveritas

Utilizziamo i cookie per una esperienza ottimale di utilizzo. Accetta Leggi tutto