Ieri sera un detenuto è evaso dal carcere di Avellino “approfittando anche del fatto che l’agente in servizio dovesse vigilare contemporaneamente su due sezioni”. Lo denuncia il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino de Fazio.
Protagonista della fuga è un detenuto ventiseienne di origini salernitane trasferito ad Avellino da Salerno. Anche a Fuori pare si era ingegnato per evade. Ieri approfittando della scarsa presenza di personale di polizia penitenziaria in servizio è riuscito ad uscire dalla sezione ed ha scavalcato la recinzione. Scattato l’allarme gli agenti pur essendo in pochi hanno dato la caccia all’evaso. Anche il personale che ha terminato il turno a mezzanotte si è unito ai colleghi. E così è stato scovato l’evaso in una zona di campagna adiacente al penitenziario. Arrestato dal personale di polizia penitenziaria il soggetto è stato riassociato al carcere di Bellizzi a disposizione dell’A.G.
Il Segretario Generale Provinciale dell’UilPA Polizia Penitenziaria, Franco Volino denuncia la situazione drammatica delle carceri italiane, con un occhio particolare a quella di Avellino: “Al poco personale di polizia penitenziaria si affianca un sovraffollamento di circa 150 detenuti. Il poco personale operante è costretto a ricoprire anche due tre posti di servizio con turni anche di dodici ore; nonostante tutto i pochi colleghi cercano di portare avanti il loro mandato istituzionale con tanti sacrifici e con tanto spirito di dedizione. E’ per questo motivo che noi temiamo non potrà sempre finire bene. Servono cambiamenti radicali, riforme strutturate destinate a perdurare nel tempo, affinché si ponga fine alla infinita serie di problematiche che coinvolgono l’intero sistema penitenziario della nostra penisola”. Dal canto suo il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino de Fazio aggiunge:“ speriamo di arrivare a settembre senza troppe macerie a ricoprire altri cadaveri, poi saremo curiosi di sapere cosa il Guardasigilli nasconde nel cilindro, ma soprattutto auspichiamo che voglia spiegare a noi e al Paese perché non lo abbia estratto prima”. “A meno che, come in verità temiamo, non si tratti di un altro annuncio inconsistente”.