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Crescenzo Auriemma (Uilm Campania): “le PMI in Campania affrontano una crisi complessa e multi-fattoriale”

“Negli ultimi anni, le piccole e medie imprese della Campania hanno affrontato una serie di sfide significative che hanno messo in crisi la loro sostenibilità economica e operativa. Questa crisi è dovuta a una combinazione di fattori economici, sociali e politici che hanno colpito duramente il tessuto imprenditoriale della regione. La Campania, con una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti, è una delle regioni più popolose d’Italia e presenta un’economia variegata che spazia dall’agricoltura all’industria, fino ai servizi e al turismo. Tuttavia, la regione è anche caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione e da un elevato livello dieconomia sommersa, che contribuiscono a rendere il contesto imprenditoriale particolarmente fragile.

1. Crisi Economica Generale: La recessione economica globale e nazionale degli ultimi anni ha avuto un impatto significativo sulle PMI campane, riducendo la domanda di beni e servizi e limitando l’accesso al credito. 

2. La complessità burocratica e il peso della tassazione sonotra i principali ostacoli per le PMI. Spesso, le piccole imprese non dispongono delle risorse necessarie per far fronte ai numerosi adempimenti amministrativi e fiscali, causando ritardi e aumenti dei costi operativi.

3. La carenza di infrastrutture adeguate, come trasporti efficienti e connessioni digitali, penalizza le imprese della regione, rendendo difficile la logistica e l’accesso ai mercati nazionali e internazionali. La presenza della criminalità organizzata, soprattutto della camorra, rappresenta una minaccia costante per le imprese. Estorsioni, intimidazioni e il controllo di settori economici cruciali frenano lo sviluppo e la competitività delle PMI.  

Le conseguenze di questi fattori sono molteplici:

– Chiusura delle Attività. Molte piccole e medie imprese sono state costrette a chiudere, incapaci di sostenere i costi e di adattarsi alle nuove condizioni di mercato. Altre, invece dopo aver sfruttato tutti gli investimenti messi a disposizione dal Governo italiano,decidono di lasciare il nostro territorio con conseguente ridimensionamento industriale che ha lasciato per strada migliaia di lavoratori. Le PMI sono quelle più penalizzate poiché devono affrontare costi per l’energia elettrica, esosi affitti di capannoni oltre alle responsabilità civili assicurative che superano quelli del resto d’Italia, penalizzando ulteriormente la nostra competitività. La concorrenza sleale e le pratiche di dumping adottate da alcuni attori nazionali ed internazionali stanno erodendo i margini di profitto delle nostre imprese, mettendo a rischio la loro sopravvivenza. Queste minacce, insieme alla burocrazia oppressiva e alla politica creditizia restrittiva, stanno spingendo le imprese campane verso l’emigrazione produttiva

– La crisi ha portato a licenziamenti e a una riduzione del personale, aumentando il tasso di disoccupazione e diminuendo il potere d’acquisto delle famiglie.

– Investimenti Ridotti. La difficoltà di accedere al credito e la mancanza di fiducia nel futuro economico hanno frenato gli investimenti in innovazione e sviluppo, limitando la capacità delle imprese di crescere e di essere competitive.

Per affrontare questa crisi, è necessario un intervento coordinato tra istituzioni, associazioni di categoria e imprese. Alcune delle possibili soluzioni includono:

–  Ridurre la burocrazia e rendere più trasparenti e accessibili gli adempimenti fiscali può aiutare le PMI a concentrarsi sulle loro attività principali.

– Offrire incentivi fiscali e finanziamenti agevolati per sostenere gli investimenti in innovazione e sviluppo.

– Investire in infrastrutture moderne, sia fisiche che digitali, per facilitare la logistica e l’accesso ai mercati.

–  Rafforzare le misure di sicurezza e le iniziative di contrasto alla criminalità organizzata per creare un ambiente più sicuro e favorevole agli affari.

– Promuovere la formazione imprenditoriale e giovanile in modo da rispondere prontamente alle nuove professionalità che oggi sono molto ricercate, offrire supporto consulenziale per aiutare le PMI a sviluppare strategie di crescita sostenibili.

In conclusione, le PMI in Campania affrontano una crisi complessa e multi-fattoriale. Tuttavia, con un impegno collettivo e politiche mirate, è possibile creare un ambiente più favorevole per la loro ripresa e il loro sviluppo sostenibile.  Ritengo fondamentale e non più rinviabile un impegno della Regione Campania al fine di favorire e mettere al centro della propria agenda di lavoro un impegno a sostenere le attività industriali delle piccole e medie aziende nella nostra regione onde evitare un ulteriore depauperamento del nostro tessuto industriale e manufatturiero”.

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