Cronaca

Blitz per truffa e falso negli appalti pubblici truccati. 5 misure cautelari. Arrestato anche l’assessore

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un assessore del Comune di Caserta, Massimiliano Marzo, due Dirigenti ed un dipendente dello stesso Comune oltre ad un imprenditore operante nella provincia di Caserta, indagati per i reati di corruzione e falsità in atti pubblici. Il citato provvedimento cautelare riflette gli esiti di un’attività investigativa coordinata dalla Procura Sammaritana e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta e ha censito — nella fase delle indagini preliminari – un quadro caratterizzato da condotte delittuose che avrebbero alterato o turbato il normale e lecito andamento degli affidamenti di lavori pubblici del Comune di Caserta. L’indagine ha consentito, altresì, di accertare (in fase meramente investigativa e in assenza di contraddittorio) un grave quadro indiziario in ordine agli affidamenti dei lavori pubblici del citato Comune. Durante tutto l’arco temporale in cui gli indagati sono stati monitorati si è assistito a collusioni finalizzate a indirizzare l’esecuzione e la gestione di affidamenti di lavori in cambio di promesse o dazioni di utilità. Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati. Dal canto suo il sindaco Carlo Marino ha già avvocato a se le deleghe e dichiarato: “Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine. Al tempo stesso auspichiamo che le persone coinvolte nell’indagine, che riguarda singoli episodi, possano chiarire quanto prima la propria posizione”.

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