Secondo un preoccupante studio del Pew Research Center, quasi il 40% delle pagine web esistenti nel 2013 è ormai scomparso nel web. Questo fenomeno, definito “decadimento digitale”, evidenzia la preoccupante fragilità della memoria collettiva online e la difficoltà nel preservare l’immensa mole di informazioni presente sul web.
Lo studio, condotto analizzando un campione casuale di circa un milione di pagine web tra il 2013 e il 2023, ha rilevato che la scomparsa dei contenuti online è un problema diffuso e trasversale, che colpisce diversi tipi di siti web:
Notizie: il 23% delle pagine web di notizie contiene almeno un link non funzionante.
Siti governativi: il 21% dei siti web governativi presenta collegamenti a pagine inesistenti.
Wikipedia: il 54% delle pagine di Wikipedia include riferimenti a contenuti web scomparsi.
Social media: circa il 20% dei tweet viene cancellato dalla piattaforma entro pochi mesi dalla pubblicazione.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici:
Chiusura di siti web: molti siti web cessano di esistere con il tempo, spesso per mancanza di risorse o di interesse da parte dei gestori.
Modifica dei contenuti: i siti web spesso modificano o rimuovono contenuti, rendendo i collegamenti ad essi obsoleti.
Problemi tecnici: errori tecnici o malfunzionamenti possono causare la perdita di dati o l’inaccessibilità di pagine web.
Difficoltà nella ricerca: la ricerca di informazioni online diventa più difficile e frustrante quando i collegamenti portano a pagine inesistenti.
Le conseguenze del decadimento digitale sono significative:
Perdita di informazioni: la scomparsa di pagine web rappresenta una perdita di informazioni preziose, che può riguardare eventi storici, ricerche scientifiche, testimonianze culturali e molto altro.
Distorsione della memoria collettiva: la scomparsa selettiva di contenuti web può portare a una distorsione della memoria collettiva online, favorendo la diffusione di disinformazione e la cancellazione di eventi o idee scomode.
Contrastare il decadimento digitale è una sfida complessa, che richiede un impegno da parte di istituzioni, ricercatori e operatori del web. Alcune possibili soluzioni potrebbero includere la creazione di archivi web attraverso l’archiviazione di copie di pagine web a rischio di scomparsa per preservarne il contenuto, lo sviluppo di formati di file più resistenti attraverso l’utilizzazione di formati di file standard più resistenti al tempo e alle modifiche per la pubblicazione di contenuti online, la promozione di migliori pratiche per la gestione dei contenuti web attraverso l’incoraggiamento dei gestori di siti web a seguire pratiche che favoriscano la conservazione a lungo termine dei contenuti online.
In tutto questo marasma la salvaguardia della memoria collettiva online è un dovere per tutti, pensate alla storia che ci è arrivata attraverso documenti fatti a mano e adesso che dovrebbe essere tutto più semplice rischiamo di perdere spezzoni del nostro passato. È fondamentale investire in soluzioni e strategie per contrastare il decadimento digitale e garantire che le future generazioni possano accedere e beneficiare del vasto patrimonio di informazioni presente sul web.