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TikTok Lite: Commissione Ue pronta a sospendere funzioni a causa dei rischi per la salute mentale

La Commissione europea è pronta a sospendere alcune funzioni dell’app TikTok Lite a partire da giovedì 25 aprile. Il motivo? I timori per i potenziali “gravi danni alla salute mentale degli utenti”, in particolare dei minori, derivanti da un programma a premi che incentiva l’utilizzo prolungato della piattaforma.

TikTok Lite, versione alleggerita dell’app originale, è stata lanciata in Francia e Spagna con un sistema di ricompense che mira ad aumentare il tempo trascorso dagli utenti sulla piattaforma. Bruxelles ritiene che questo meccanismo possa indurre dipendenza, con conseguenze negative sulla salute mentale, soprattutto per i più giovani.

L’azione della Commissione UE si basa sul Digital Services Act (DSA), il nuovo regolamento per i servizi digitali entrato in vigore lo scorso marzo. La scorsa settimana, l’UE aveva già richiesto a TikTok di presentare entro il 18 aprile una valutazione del rischio per TikTok Lite e le misure adottate per mitigarne l’impatto. Non avendo ricevuto alcuna risposta, l’azienda cinese ha ora tempo fino al 23 aprile per consegnare le informazioni richieste e fino al 3 maggio per fornire dettagli addizionali.

Se TikTok non dovesse ottemperare alle richieste entro i termini stabiliti, rischia sanzioni pesanti, fino al 5% del suo fatturato annuale globale.

TikTok sotto pressione anche negli Stati Uniti

Oltre alla minaccia di sospensione in Europa, TikTok si trova ad affrontare un potenziale bando anche negli Stati Uniti. La Camera americana ha infatti approvato un provvedimento sulla sicurezza nazionale che include la possibilità di vietare l’app sul territorio statunitense. Il provvedimento, inserito in un più ampio pacchetto di aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, è ancora in fase di discussione al Senato e la sua approvazione finale non è certa.

L’azione congiunta di UE e USA evidenzia la crescente preoccupazione per l’impatto di TikTok sulla salute mentale degli utenti, soprattutto dei minori. La vicenda pone l’azienda cinese di fronte a una sfida importante: trovare un modo per conciliare il suo modello di business basato sul tempo trascorso sulla piattaforma con la tutela del benessere dei suoi utenti.

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