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Parola è vita

VANGELO CON BREVE RIFLESSIONE NELLA II DOMENICA DI QUARESIMA

di don Adriano D’Amore

Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,2-10

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. 

Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

DALLA PAROLA ALLA VITA

In questa seconda domenica del cammino quaresimale ci troviamo su un alto monte, dove i discepoli assistono alla Trasfigurazione. Gesù annuncia la sua morte e manifesta la sua gloria. Tutto questo è ciò che Dio desiderava da sempre per la salvezza dell’uomo, trovando la sua realtà nel Figlio incarnato. I discepoli non comprendono del tutto quanto avviene, ma comprenderanno a suo tempo che nel buio della morte si era aperto il cielo della vita. In questa domenica possiamo toccare con mano cosa aspetta anche a noi dopo questo cammino di vita terrena, stare con Lui, condividere la sua esperienza, ascoltare, questo è il principio della trasformazione, della nostra trasfigurazione.

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