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PAROLA E’ VITA

IL VANGELO, CON BREVE RIFLESSIONE, DELLA V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Don Adriano D’Amore

Dal vangelo secondo Marco 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini. perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

DALLA PAROLA ALLA VITA

Domenica scorsa abbiamo lasciato Gesù in sinagoga dove ha liberato un indemoniato. Oggi lo vediamo uscire dalla sinagoga e andare subito a casa della suocera di Pietro; ella è malata.  I discepoli, impotenti davanti alla malattia, sono però potenti nell’intercessione e parlano di lei a Gesù. In certi momenti in cui ci sentiamo umanamente impotenti, non dimentichiamo la potenza della preghiera d’intercessione, dove presentiamo a Gesù le necessità e i bisogni degli altri. Gesù, senza dire alcuna parola, si fa vicino a questa donna sofferente, non la evita e con tanta tenerezza la prende per mano. In un gesto così semplice possiamo vedere tutta la potenza vittoriosa di Gesù contro ogni tipo di male capace di bloccare l’uomo, rendendolo incapace di amare e servire. In questa donna ammalata ci siamo in un certo modo tutti noi. La scena successiva si svolge fuori dalla casa, al tramonto del sole, siamo al termine del giorno del riposo, il sabato, dove non si poteva camminare a lungo né svolgere lavori. Ecco allora che tanti malati accorrono dal Signore per essere guariti. Gesù non si risparmia per nessuno: lo vediamo pieno di tenerezza e compassione per ogni tipo di sofferenza.  Ed ecco tutta la missione della Chiesa, di ciascuno di noi: attirare anime al Signore.  Una volta finito, vediamo Gesù che si ritira e di buon mattino, se ne va a pregare. Ecco il segreto del Signore: il suo rapporto con il Padre, la sua vita interiore, la preghiera.  Anche noi siamo chiamati a non rinchiuderci nelle quattro mura delle nostre chiese o nel nostro movimento, soddisfatti delle esperienze vissute, ma ad uscire, ad andare incontro a tutti, specialmente a chi è lontano, sentendo l’urgenza nel cuore di annunziare a tutti che solo in Gesù c’è la salvezza!

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