TASI E IMU, come già riportato in precedenza dal nostro giornale, sono stati notificati dal Settore Tributi del comune di Montoro gli avvisi ai cittadini morosi. Molti si sono detti all’oscuro di dover saldare il dovuto e quando hanno visto la notifica si sono precipitati a chiedere conto presso la casa comunale. E questo spiega la presenza di tante persone presso gli uffici preposti. Ma va detto che, a meno di clamorosi errori, c’è quasi sempre l’esattezza sui mancati pagamenti. Di qui sono scattati, dopo gli avviso bonari, come la norma prevede, atti di ingiunzione, intimazione e pignoramenti. Riportiamo a tal proposito ai cittadini alcune informazioni da noi pubblicate e di cui spesso ci si dimentica. “ Va tenuto presente che l’esattore è abilitato a pignorare i beni del creditore moroso. Questi infatti è in grado di avviare azioni di: fermo amministrativo dell’auto, ipoteca su immobili, pignoramento dei beni e pignoramento del conto corrente in banca. Vediamo quest’ultimo caso per prima visto che è il più frequente. Con la ricezione dell’ordine di pignoramento da parte dell’ufficiale giudiziario, la banca procede al blocco dei fondi corrispondenti alla somma dovuta, o una quota di essa in base al titolo esecutivo. Da quel momento, il debitore non può più accedere a quella parte di fondi, che resteranno bloccati fino a quando il debito non sarà estinto. Il pignoramento va tenuto presente limita l’utilizzo del conto corrente. Non solo il debitore non può disporre della somma pignorata, ma anche avere difficoltà per operazioni come prelevamenti, pagamenti, bonifici. La banca può anche decidere di chiudere il conto corrente. Il pignoramento, comunque, deve seguire regole precise. La somma pignorata, inoltre, non può mai essere tale da ridurre il saldo del conto al di sotto del cosiddetto “minimo vitale“, previsto dalla legge per garantire la sussistenza del debitore. Ma quali sono i limiti sul pignoramento nel 2023? Secondo quanto previsto dalla legge il pignoramento deve garantire come detto al debitore un tenore di vita che ne assicuri la sussistenza, cioè il cosiddetto “minimo vitale” mensile che ammonta al doppio dell’assegno sociale, cioè 1.006,54 euro, dato che nel 2023 è stato stabilito che l’assegno sociale sia pari a 503,27 euro per 13 mensilità. Ed ora torniamo al primo caso. Questo blocca l’utilizzo dell’auto, moto o altro mezzo su cui è stato emesso il provvedimento. Si rischia una sanzione compresa tra i 1.988 e i 7.593 euro ma anche la confisca del mezzo. Il passo successivo sarebbe il pignoramento e la vendita all’asta. L’ipoteca sugli immobili scatta solo se il debito supera 20.000 euro e può rimanere per 20 anni, con rinnovo, ma non equivale ad un pignoramento. L’ipoteca non si esaurisce neanche con la vendita dell’immobile. Nel caso di pignoramento dei beni sarà l’esattore a sceglierli. Questi può pignorare uno o più immobili del debitore per poi farli mettere all’asta. Ma anche qui vi sono vincoli precisi. Si parte dal fatto che il credito vantato deve essere superiore a 120mila euro. Come avviene anche nel caso dell’ipoteca, se si eccede tale soglia, per evitare il pignoramento, si può pagare la differenza sino a riportare il debito al di sotto di tale tetto. Va detto che non si procede che il valore di tutti i beni immobili, sommati tra loro, non superi i 120mila euro. Non ultimo, non è possibile procedere a pignorare la casa di residenza se questa è l’unico immobile di proprietà del contribuente. La regola non vale, però, se si tratta di abitazioni rientranti nella classificazione di immobili di lusso”.
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