Avellino e provinciaCronaca

Minaccia il sindaco di Pietradefusi, finisce ai domiciliari

Nella giornata di ieri, all’esito di attività investigativacoordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, personale del Comando Compagnia CC. di Mirabella Eclano, ha proceduto a dare esecuzione all’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari , emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, nei confronti di un soggettogravemente indiziato di “atti persecutori” e “violenza e minaccia a p.u.”, nei confronti del Sindaco del Comune di Pietradefusi;

invero, la vittima denunciava che, già a partire dall’aprile u.s., il prevenuto, in più occasioni, si presentava presso gli uffici comunali di Pietradefusi, con la pretesa di ricevere “sostegnieconomici” da parte dell’ente, da destinare a sue esigenze personali; precisava che il soggetto fosse già destinatario del sussidio del banco alimentare, e che erano stati allertati i servizi sociali competenti perché si interessassero della sua situazione di disagio; ciononostante, le richieste del soggetto venivano accompagnate da minacce gravi e ripetute, quali ““io vengo a casa tua…faccio del male a te ed alla tua famiglia…ti rompo la faccia, tengo una pistola seppellita…ti do fuoco…ti ammazzo, ti squarto, ti sparo, come sei salito lì ti faccio scendere (con riferimento alla carica pubblica ricoperta), te la faccio pagare” e comunque ripetute minacce di morte; 

inoltre il medesimo soggetto, a seguito di una sua telefonata alla Centrale Operativa dei CC. di Mirabella Eclano, in cui minacciava di “uccidere” il sindaco di Pietradefusi, era stato effettivamente fermato lungo la S.P. 128; in quella occasione, oltre a confermare ai militari le minacce ed intimidazioni profferite poco prima telefonicamente, veniva trovato in possesso di un coltello pieghevole, che veniva pertanto sequestrato; 

i fatti denunciati trovavano riscontro nelle informazioni rese da altre persone, in particolare da familiari della vittima, dai dipendenti del Comune ed assistenti sociali tanto da consentire l’acquisizione di gravi indizi nei suoi confronti per i delitti per cui è stata emessa la misura cautelare, adottata in presenza del pericolo di reiterazione.  

 

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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