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Temu: Sospetti di Furto Dati e Controversie nell’E-commerce Cinese

Non tutti l’hanno utilizzata almeno una volta, ma di sicuro la gran parte degli italiani che usano uno smartphone la conosce: stiamo parlando di Temu, l’App del nuovo e-commerce cinese che, da mesi, investe massicciamente in pubblicità online. Tuttavia, dietro al suo successo apparente, si nascondono molte note oscure

Chi non ha usato l’App, quindi, molto probabilmente ha visto almeno una volta quella bizzarra pubblicità del manager in giacca e cravatta dall’accento strano, che si lamenta perché “questo parlante wireless costa solo un euro con novantanove e nessuno ancora l’ha comperato”. Oppure una molto simile su una “tastiera game”.

Temu, però, secondo molti non è semplicemente un nuovo Shein, Wish, Aliexpress o un nuovo Alibaba, cioè l’ennesimo gigantesco negozio online che fa drop shipping dalla Cina a prezzi stracciati. Di Temu, infatti, si dice di tutto e di più, compreso che nasconda una truffa (al momento mai dimostrata) e, adesso, si dice anche che sia tutta una grande messa in scena per diffondere il più possibile l’app del negozio.

Questa App, secondo la società di ricerche di mercato americana Grizzly Research, sarebbe un vero e proprio spyware. Ma, in questa vicenda, bisogna farsi molte domande prima di prendere una decisione. E bisogna anche chiedersi: chi è Grizzly Research? 

Grizzly Research è una società di analisi di New York sulle società quotate in borsa (PDD Holding è sul NASDAQ), con lo specifico obiettivo di individuare le imprese che cercano di nascondere gli aspetti negativi della loro attività

Secondo questa società, il codice di Temu è stato scritto da almeno un centinaio di programmatori provenienti dal team che ha sviluppato Pinduoduo, un’altra App cinese molto particolare. Pinduoduo è un e-commerce di prodotti alimentari che collega in modo diretto agricoltori e consumatori, ma lo fa analizzando a fondo i gusti, le preferenze e i precedenti acquisti degli utenti al fine di proporre loro i prodotti agricoli più idonei. Per questo, e per altri motivi, a marzo 2023 Pinduoduo è stata bannato dal Play Store di Google e, oggi, non è più possibile usarla con gli smartphone Android.

Temu sarebbe stata programmata dallo stesso team di Pinduoduo, con una mentalità molto simile ma con accorgimenti tecnici in più per nascondere il fatto che l’App raccoglie una enorme quantità di dati dell’utente e manda tali dati in Cina, ai server dell’azienda madre PDD Holding.

Sempre secondo Grizzly, poi, Temu sarebbe l’ultimo tentativo di rendere profittevole la compagnia tramite una vera e propria esca: offrirebbe prodotti scontatissimi per convincere milioni di consumatori ad iscriversi e, subito dopo, per rubare e rivendere i loro dati. Secondo questa ipotesi, infatti, Temu perderebbe addirittura 30 dollari per ogni ordine spedito ai consumatori, ma li riguadagnerebbe indirettamente dalla vendita di una colossale quantità di dati sensibili.

Quando una società di analisi accusa un’App di essere uno spyware, solitamente non ci chiediamo chi sia tale società. Ma, in questo caso, è corretto e doveroso farlo.

Grizzly Research, infatti, non è una società di cyber sicurezza ma un’azienda di consulenza economico-finanziaria che, secondo i media americani, fa “short selling”.

Cioè vendita allo scoperto, un’operazione finanziaria che, in estrema sintesi, consiste nello scommettere in borsa sul crollo del valore delle azioni di una società. Chi fa short selling sull’azienda XYZ, quindi, guadagna massicciamente se il valore di XYZ crolla in borsa.

In questo caso Grizzly Research sta facendo short selling su Temu, ma in passato l’ha già fatto per un’altra importante azienda cinese: la casa automobilistica NIO.

A fine giugno 2022 Grizzly ha pubblicato un’analisi in cui affermava che NIO giocava con la contabilità per gonfiare i ricavi. Il giorno dopo la pubblicazione del report NIO ha perso il 10% del suo valore a Wall Street.

A marzo 2023, invece, Grizzly ha iniziato a fare short selling su Sigma Lithium, pubblicando l’ennesimo report negativo. In quel caso, però, Grizzly è stata sommersa dalle critiche per i troppi errori contenuti nella ricerca, che è stata costretta a rettificare in più punti.

Quindi la domanda sorge spontanea ma Temu è davvero pericolosa?

A prescindere da quale sia il vostro giudizio su Grizzly Research, i dubbi sull’app e sulle sue presunte pratiche poco trasparenti sono validi e meritano un’attenzione particolare. Mentre la verità su Temu rimane un mistero, è importante per gli utenti prendere precauzioni nel condividere dati personali e finanziari con qualsiasi piattaforma, soprattutto quando ci sono segnalazioni di comportamenti discutibili. La vigilanza e la cautela sono sempre obbligatori quando si tratta di servizi online di cui non si conosce completamente l’affidabilità.

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