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Dead Drops: Le Chiavette USB Nei Muri – Il Social Network Offline Nascosto


Nel mondo delle innovazioni tecnologiche e delle reti sociali, c’è una tendenza che sta emergendo sotto forma di piccoli dispositivi USB conficcati nei muri, negli edifici e persino nei marciapiedi di alcune città. Questi dispositivi sono parte di un esperimento sociale chiamato “Dead Drops,” un network di condivisione di file peer-to-peer anonimo e offline che sta guadagnando popolarità in tutto il mondo. Ma cosa sono esattamente queste chiavette USB e perché sono lì?

Il concetto di Dead Drops è semplice ma affascinante: le chiavette USB vengono inserite in spazi pubblici e sono accessibili a chiunque. Chiunque trovi una di queste chiavette può collegarla al proprio dispositivo e caricare o scaricare file e documenti direttamente dalla chiavetta stessa. Questo avviene senza la necessità di una connessione Internet o di una rete Wi-Fi. Immaginate di vedere qualcuno collegare il proprio laptop a un muro, a un edificio o persino a un palo della luce, tutto questo per condividere contenuti con la comunità locale o globale.

All’inizio, quando una chiavetta USB viene conficcata in un muro e fissata con cemento a presa rapida, essa è vuota, tranne per un file README.txt che spiega come accedere al progetto passo dopo passo. Il nome “Dead Drops” deriva dal termine “dead drop” o “dead letter box,” che è stato storicamente utilizzato per lo scambio di informazioni nell’ambito dello spionaggio. In questo caso, però, si tratta di condivisione di contenuti digitali aperta a tutti.

Al momento, ci sono 2.276 di queste “chiavi” distribuite in tutto il mondo, con una capacità complessiva di 70.475 gigabyte di spazio di archiviazione. In Italia, ne sono presenti circa una novantina, con 14 a Roma, vicino alle varie università, e 11 a Milano. L’artista tedesco Aram Bartholl, creatore di questo progetto, ha inteso promuovere il principio di partecipazione e condivisione democratica che spesso sembra mancare nel mondo digitale.

Il progetto Dead Drops è nato a New York nel 2010 quando l’artista Aram Bartholl era in residenza presso EYEBE-AM. In quella occasione, ha installato le prime cinque porte USB nelle strade della città. Da allora, il numero di questi dispositivi è cresciuto, sparsi in diverse città del mondo. È possibile individuarli grazie a un database online sul sito ufficiale del progetto, che fornisce informazioni sulla posizione, la capacità e la data di creazione di ciascuna chiavetta. In alcune città, come Roma, alcune di queste chiavette murate potrebbero non essere più presenti, ma lo spazio di condivisione digitale da esse creato continua ad espandersi.

Le chiavette USB conficcate nei muri rappresentano un esperimento sociale affascinante e una dichiarazione sul potere della condivisione e dell’accesso aperto ai contenuti digitali. Nonostante il mondo sia sempre più connesso attraverso la rete, Dead Drops dimostra che c’è ancora spazio per la creatività e la condivisione offline. Quindi, se un giorno vi imbattete in una di queste chiavette, non esitate a partecipare a questa interessante esperienza di condivisione digitale nel mondo reale.

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