Ossessione è il termine che rappresenta il nuovo lavoro degli Euthymia, gruppo europeo con cui ci eravamo già confrontati!Nella nostra ultima intervista abbiamo parlato, in primo luogo, del ruolo che la musica aveva all’interno della vita quotidiana di ogni membro, e se ben ricordate, ci hanno parlato di un ‘in piu’, un accessorio, mentre ad oggi, a distanza di pochi mesi, la visione dei nostri artisti è cambiata completamente!
La musica sta entrando sempre di più nelle loro vite, sta diventando un impegno costante e ha imboccata una via del tutto professionale.Questo, è chiaro, ha portato non solo a dei cambiamenti ma anche a delle perdite, di fatti la band ha vissuto dei momenti di sconforto.
«Il nostro progetto sta assumendo toni più professionali sia a livello di organizzazione che di presenze all’interno della band»
«Dall’ultima volta che abbiamo parlato, i membri della band sono sempre gli stessi?»
«No, sono cambiati sia il batterista che il bassista. Da quando abbiamo parlato di Band in senso professionale, molte cose sono cambiate, perché abbiamo scelto di dedicarci in modo più attivo alla musica, ed è un cambio di direzione che pesa di più sulla nostra quotidianità, quindi anche impegnativo. Molte cose sono cambiate però in positivo»
Vito mi racconta dei momenti di sconforto durante questo cambiamento di rotta, qui di fatti torna in luce il termine Ossessione, che è forse il cavallo portante di tutto questo periodo artistico.
«Questa volta vorrei farti una sola domanda, che mi è venuta spontanea dopo l’ascolto della nuova canzone: Tu come stai?»
«C’è stato un periodo molto negativo perché, come ben sai, quando hai qualcosa da dire non vedi l’ora di comunicarla. Il mio problema, come già detto la scorsa volta, è che non posso fare tutto da solo. La cerchia di persone che fa parte della band per me non sono solo musicisti, siamo sempre stati una grande famiglia. Le persone che non potevano proseguire con il progetto si sono allontanate, e questo mi ha fatto molto soffrire. Ho passato molto tempo a guardare le foto della Repubblica Ceca, sembrava l’inizio di qualcosa di grande e speravo che arrivassimo tutti insieme alla fine del percorso. Poi è arrivato il nuovo bassista grazie al quale abbiamo ritrovato l’entusiasmo che avevamo all’inizio»
Con il nuovo bassista è stata registrata una cover di Angel dei Massive Attack, canzone che tratta il tema dell’ossessione verso ciò che amiamo. Come affermato da Vito questa canzone ha dato la forza al gruppo di superare il momento e a trovare delle risposte legate al periodo che stavano vivendo.
«Qual è stato il percorso emotivo che hai affrontato per arrivare poi ad Angel e ad una visione positiva della situazione?»
«Non riuscivamo a capire questa ossessione verso la musica, che è una cosa bellissima, perché ci stesse trascinando nel banatro.Io personalmente quando mi sono chiesto ‘dove mi può portare questa ossessione?’ Ho trovato una sola risposta ‘Ai cuori di chi ascolta!’»
Ringrazio Vito per la splendida chiacchierata, che aldilà di queste poche righe, durata un’ora abbondante. Quello che di bello hanno gli artisti come loro, ma loro in particolare, è la passione vera per l’arte che ci propongono, la loro empatia è senza confini ed è riuscita a creare, a parer mio, una linea di continuità emotiva tra la canzone e il pubblico, io compresa.
L’angoscia, la sensazione di annaspare, l’ossessione che aumenta, l’amore che ti fa morire e rinascere… tante altre emozioni in Angel, un mix di emozioni che mi hanno portata a porre solo una domanda: «Come stai?».
