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Campagna pomodoro 2023, previsioni secondo la Doria

pomodori e donne in bianco

Seppur in ritardo è partita la campagna pomodoro 2023 per il gruppo leader La Doria.

I capricci climatici ovviamente hanno causato non pochi problemi anche alla raccolta dei pomodori. Nonostante il gruppo La Doria sia ben affermato nel settore, non nasconde che trattasi di un momento decisivo per il gruppo, primo produttore europeo di pelati e polpa di pomodoro nel segmento retail.

La previsione del 2023, su scala nazionale, per la produzione di pomodoro fresco da processare è quasi di 6 milioni di tonnellate, con una crescita del +2% rispetto al 2022, grazie all’aumento degli ettari trapiantati, circa 70.000 nel 2023. Numeri che simboleggiano quanto il pomodoro 100% italiano oggi rappresenti sia per il mercato interno sia per quello internazionale uno dei prodotti più amati dai consumatori con ancora ampi spazi di crescita sui mercati esteri.

Parla La Doria, andamento campagna 2023

“Siamo consapevoli del fatto che il 2023 presenti delle incertezze – ha dichiarato il Ceo del Gruppo La Doria Antonio Ferraiolinon trascurabili dal punto di vista climatico che potrebbero avere delle conseguenze nelle prossime settimane sulla resa agricola e quindi sulla disponibilità di pomodoro da trasformare. Malgrado queste incognite, siamo certi – continua Ferraioli –  della forza produttiva de La Doria e confidiamo quindi di migliorare i risultati della campagna del 2022 grazie sia all’ efficienza dei nostri impianti sia ai solidi rapporti che il gruppo ha costruito negli anni con le centinaia di imprese agricole italiane che ci forniscono la materia prima

La Doria Gruppo

La Doria trasforma due tipologie di pomodoro fresco: il pomodoro lungo e il pomodoro tondo, entrambi raccolti attraverso sistemi totalmente meccanizzati e lavorati negli impianti con la collaborazione di circa 900 lavoratori stagionali. Il processo di trasformazione della materia prima avviene entro le 12 ore successive al conferimento presso i siti di lavorazione, così da conservare inalterate le caratteristiche organolettiche della materia prima.

Infatti, man mano che il pomodoro viene raccolto e conferito da parte delle 20 associazioni che rappresentano circa 300 imprese agricole che operano nelle regioni di riferimento (Campania, Puglia, Basilicata, Lazio e Molise), si svolgono le lavorazioni di trasformazione per l’ottenimento dei derivati del pomodoro nei quattro stabilimenti del Gruppo dedicati a questa linea di prodotti (dei sei totali), nei siti in provincia di Salerno di Angri, Sarno, Fisciano e di Lavello nel Potentino.

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