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Montoro: al via due giorni tra fede e tradizione

Montoro si appresta a vivere i due grandi e tradizionali appuntamenti che segnano le feste pasquali: il lunedì in Albis con la processione religiosa in onore di San Michele Arcangelo e la visita alla grotta e il martedì in Albis con la processione e il tradizionale pellegrinaggio in vetta al santuario della Madonna dell’Incoronata. Ovviamente c’è da fare i conti con le condizioni atmosferiche ma quello che è certo è che se il tempo regge nessuno si tirerà indietro. Ma andiamo con ordine: si inizia dal parco urbano regionale di Preturo, a pochi metri dalla sorgente Labso, ove sorge uno dei santuari rupestri più importanti dell’Italia meridionale. Dalla chiesa sita in paese, viene portata, accompagnata dagli altri Santi, fino in vetta la statua San Michele Arcangelo. Deposta nell’antica grotta dell’eremita, ove è ancora possibile vedere degli affreschi, è meta della venerazione delle migliaia di persone provenienti da tutta la valle. Dopo le funzioni religiose i fedeli danno inizio al consueto rito, che prevede tre giri all’interno del complesso di grotte, invocando la protezione di San Michele Arcangelo. Musica e fuochi pirotecnici accompagnano anche le statue di San Raffaele e San Vincenzo Ferreri, portate anche queste a spalla da tanti giovani della frazione Preturo. Finita la cerimonia religiosa, come tradizione vuole, le statue riprenderanno la strada verso il paese per essere riposte nella chiesa della Madonna del Santissimo Carmelo. Per chi rimane a consumare il pranzo in vetta all’eremo immancabili sono in tavola i famosi ed apprezzati carciofi di Preturo. Una prelibatezza realizzata grazie ad una tecnica di produzione molto particolare. Oltre la specie, infatti, a renderle così tenere e belle è il fatto che vengono fatte crescere sotto dei piccoli coperchi di terracotta. Il giorno dopo i riti si spostano alla frazione Torchiati ove vi sarà l’immancabile visita al santuario della Madonna dell’Incoronata. Ma il clou è rappresentato anche dalla benedizione degli animali ad iniziare dai cavalli che salgono bardati di tutto punto. Molti i cavalieri che giungono da tutta la valle dell’Irno. Dopo la Santa messa in tanti, soprattutto giovani, vanno a fare il picnic nei boschi retrostanti il famoso santuario. Un modo per evitare la folla delle altre mete presenti nel comprensorio. Anche al santuario mariano è d’obbligo effettuare i giri intorno all’edificio religioso. Da vedere l’interno della chiesa che ospita numerose testimonianze di fede oltre al bellissimo quadro miracoloso della Madonna dell’Incoronata. A testimonianza dei tanti miracoli ricevuti negli anni, i fedeli hanno deposto gli ex voto. Tra questi spiccano i quadri che raccontano di incidenti in cui senza l’intervento miracoloso della Madonna non ci sarebbero stati sopravvissuti. Guarigioni inspiegabili che sono testimoniate in tanti messaggi che, pur se in numero minore rispetto al passato, sono custoditi nelle sale attigue alla chiesa.

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