La nuova intesa tra le due regioni servirà a colmare il deficit di risorse della Campania che oggi sconta un divario sulle risorse dovuto ai trasferimenti dall’ Irpinia verso la Puglia
La Regione Campania sarebbe predisposta a rettificare la delibera n°433 dello scorso 3 agosto. In merito alla materia Acqua. Secondo la quale ha istituito il Sistema della Grande adduzione Primaria. Ovvero, tutte le infrastrutture e le sorgenti ritenute strategiche in ogni distretto. Inoltre ai due acquedotti della Campania Occidentale e del Torano Biferno già sotto la direzione della Regione erano state aggiunti anche: la diga di Campolattaro e l’acquedotto di Normalizzazione di Cassano. Quest’ultimo forniva diversi litri alla regione Puglia. Ma la delibera era stata impugnata dall’Acquedotto Pugliese presso il tribunale delle Acque.
Acqua. Quanto si legge nella nota dell’Ente Puglia
Possiamo parlare di armistizio? Sembrerebbe che L’acqua Irpina ha un nuovo accordo tra le regioni. La Campania fa testacoda sulla sua prima decisione. Prima con una delibera e poi con una legge, dove decideva di utilizzare l’acqua delle sorgenti Pollentina e Peschiera di Cassano Irpino per la distribuzione a tutti i Comuni di Avellino e Benevento.
Secondo quando si legge nella nota dell’ente regionale pugliese riguardante l’accordo tra la regione Campania e la regione Puglia si stabilisce: “Oggi la Campania -spiega l’ente regionale pugliese – in uno alito di leale cooperazione tra regioni e in sinergia con Acquedotto Pugliese si è impegnata ad approvare domani in Giunta e presentare al Consiglio regionale delle integrazioni alla legge regionale per chiarire che tra le infrastrutture tra le due Regioni in sinergia con l’Acquedotto pugliese”.
La Regione Campania si è impegnata ad approvare in Giunta. Inoltre presenterà al Consiglio regionale delle integrazioni alla legge regionale, per chiarire che tra le infrastrutture della grande adduzione primaria di interesse regionale della Campania non sono comprese le infrastrutture di interesse interregionale. Ma che rimangono assoggettate alla disciplina dell’accordo di programma vigente.
“Questo chiarimento normativo supera in modo soddisfacente ogni dubbio e potenziale equivoco per i quali la Regione Puglia esprime la propria condivisione e soddisfazione sulla questione. Quando si collabora nell’interesse esclusivo dei cittadini e dello sviluppo dei territori – ha dichiarato Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, aggiungendo: – “ogni ostacolo viene meno e la secolare vicinanza tra Campania e Puglia ne esce rafforzata. Ringrazio il presidente Vincenzo De Luca e la sua struttura tecnica per essere intervenuti sulla questione: saremo pronti a collaborare nello strategico settore idrico e su ogni altro aspetto di interesse delle due regioni e l’intero Mezzogiorno”.
L’accordo tra le regioni
Al momento per l’accordo siglato tra le due regioni lo scorso settembre, la Regione Puglia pagherà l’acqua proveniente delle sorgenti irpine 6 centesimi al metro cubo alla Campania. Passaggio questo che consente di far entrare nel bilancio di Palazzo Santa Lucia quasi 10 milioni. Inoltre, il nuovo accordo stabilisce che ci sarà un riequilibrio delle risorse anche sul gruppo sorgentizio di Cassano e per cui su 2400 litri disponibili alla Campania andranno 1800 litri al secondo. Mentre ad Acquedotto Pugliese saranno erogati i restanti 600 litri al secondo – che in precedenza erano destinasti ad Alto calore! -.