Questa è la storia di una donna musicista dell’ultimo 19° secolo che ha lottato per affermare la sua opera e la sua passione, comporre e fare musica. Augusta Holmès (Parigi, 16 dicembre 1847 – Parigi, 28 gennaio 1903) fu una eccellente compositrice, sia di musica per pianoforte che per orchestra (alcuni suoi poemi sinfonici sono memorabili, come Andromède e Pologne, entrambi del 1883). Le sue opere liriche (Héro et Leandre (1875) opera in un atto, Lancelot du lac, opera in tre atti (inedita) e La Montagne noire, opera in quattro atti (1885) su suo libretto)sono l’esempio di come una donna possa, al pari degli uomini, scrivere pagine di altissimo valore musicale e poetico. Camille Saint-Saëns ebbe a dire di lei: “Come i bambini, le donne non hanno idea degli ostacoli e la loro forza di volontà rompe tutte le barriere. Mademoiselle Holmès è una donna, un’estremista”. I tempi erano difficili, e, come furono costrette a fare altre compositrici, come Fanny Mendelssohn e Clara Schumann,Augusta Holmès dovette pubblicare alcune delle sue prime opere con uno pseudonimo maschile, Hermann Zenta, in quanto le donne nella società europea di quegli anni, non erano prese in considerazione in modo serio e venivano scoraggiate dal pubblicare composizioni a proprio nome. Ad oggi, sono soltanto tre le incisioni disponibili, tutte per case discografiche minori, segno che tanto c’è ancora da fare per disseppellire la bellezza di lavori coperti nei secoli da polvere, derisione e ignoranza. Augusta Holmes è uno degli esempi di tante donne che, nonostante la cultura dell’epoca, e direi anche di oggi, non si è arresa ed ha lottato per lasciare il suo contributo alla lotta per i diritti delle donne nella storia! Insomma: mai arrendersi, non ci stancheremo mai di lottare per affermare i nostri diritti – diritti uguali per tutti!
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